2 Tobi morì in pace all’età di centododici anni e fu sepolto con onore a Ninive. Egli aveva sessantadue anni quando divenne cieco; dopo la sua guarigione visse nella prosperità, praticò l’elemosina e continuò sempre a benedire Dio e a celebrare la sua grandezza.
3 Quando stava per morire, chiamò il figlio Tobia e gli diede queste istruzioni: 4 «Figlio, porta via i tuoi figli e rifùgiati in Media, perché io credo alla parola di Dio che Naum ha pronunciato su Ninive. Tutto dovrà accadere, tutto si realizzerà sull’Assiria e su Ninive, come hanno predetto i profeti d’Israele, inviati da Dio; non una delle loro parole andrà a vuoto. Ogni cosa si realizzerà a suo tempo. Vi sarà maggior sicurezza in Media che in Assiria o in Babilonia. Perché io so e credo che quanto Dio ha detto si compirà e avverrà, e non andrà a vuoto alcuna delle sue parole. I nostri fratelli che abitano il paese d’Israele saranno tutti dispersi e deportati lontano dalla loro amata terra e tutto il paese d’Israele sarà ridotto a un deserto. Anche Samaria e Gerusalemme diventeranno un deserto e il tempio di Dio sarà nell’afflizione e resterà bruciato fino a un certo tempo. 5 Poi di nuovo Dio avrà pietà di loro e li ricondurrà nella terra d’Israele. Essi ricostruiranno il tempio, ma non uguale al primo, fino al momento in cui si compirà il tempo stabilito. Dopo, torneranno tutti dall’esilio e ricostruiranno Gerusalemme nella sua magnificenza, e il tempio di Dio sarà ricostruito, come hanno preannunciato i profeti d’Israele. 6 Tutte le nazioni che si trovano su tutta la terra si convertiranno e temeranno Dio nella verità. Tutti abbandoneranno i loro idoli, che li hanno fatti errare nella menzogna, e benediranno il Dio dei secoli nella giustizia. 7 Tutti gli Israeliti che saranno scampati in quei giorni e si ricorderanno di Dio con sincerità, si raduneranno e verranno a Gerusalemme, e per sempre abiteranno tranquilli la terra di Abramo, che sarà data loro in possesso. Coloro che amano Dio nella verità gioiranno; coloro invece che commettono il peccato e l’ingiustizia spariranno da tutta la terra.
Tobia 14,2-7

Mi sembra si possa e si debba sottolineare, nella Parola che oggi il Signore ci regala, il primato assoluto dell’elezione! Le terre e i luoghi, anche i più “sacri”, sono esposti alle vicende e alle violenze della storia. Sembra addirittura che questa “fragilità” di tutto sia quasi “voluta” da Dio. E tutto questo per mettere in evidenza che, pur attraverso passaggi duri, dolorosi e drammatici, l’elezione divina per il suo popolo non cade mai! Così vi propongo l’ascolto delle parole del nostro brano.
Al ver.2 la persona di Tobi viene lodata per la sua fedeltà, e per come egli sia figura emblematica dell’ebreo fedele. Congedandosi dalla vita terrena egli raccomanda a Tobia di trasferire la famiglia da Ninive. La profezia di Israele guida la storia di Israele in mezzo alle vicende del mondo e alle violenze delle grandi nazioni e conduce il piccolo Popolo del Signore con la Parola che Dio gli dona attraverso la legge e i profeti. In questo modo Israele sperimenta la sua elezione come “salvezza”! Da una parte subisce tutti misfatti della vicenda umana, ma proprio in questo vive l’esperienza dell’amore di Dio che lo protegge, che anche lo punisce, ma che sempre, appunto, lo salva.
Il Popolo del Signore resta di fatto il vero protagonista della storia del mondo, e il nostro brano ci dona di questo un’immagine molto bella. Dei profeti dice che “non una delle loro parole andrà a vuoto. Ogni cosa si realizzerà a suo tempo” (ver.4). Ed ecco appunto la certezza del disegno divino sul suo Popolo. Dispersioni e deportazioni, e riduzione della loro amata terra ad un deserto, ma “poi di nuovo Dio avrà pietà di loro e li ricondurrà nella terra di Israele” (ver.5). In fondo, anche il Tempio, e le sue distruzioni e ricostruzioni, accompagnano la storia del Popolo, che resta sempre il cuore dell’attenzione di Dio e della sua azione nella storia.
E infine, e desta meraviglia il carattere deciso e forte dell’affermazione, “tutte le nazioni che si trovano su tutta la terra si convertiranno e temeranno Dio nella verità. Tutti abbandoneranno i loro idoli, che li hanno fatti errare nella menzogna, e benediranno il Dio dei secoli nella giustizia” (ver.6). Penso che tutti avvertiamo con stupore l’assoluta attualità e l’imperiosa esigenza di queste parole! E quindi anche in questa profezia del ritorno di Israele nella sua terra (ver.7), noi percepiamo quanto sia restrittiva un’interpretazione che identifichi questo con il possesso di una terra. E quanto sia viva e potente l’immagine di un ritorno che non può essere che l’incessante conversione dei cuori. In questo modo la storia di Israele diventa storia e prospettiva per tutte le nazioni.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Nelle alterne e spesso travagliate vicende della nostra esistenza e della storia del mondo, c’è “un tempo stabilito”(v.5): la trama degli avvenimenti, il loro significato molte volte ci sfugge e noi ci interroghiamo: “Ma perché questo…?” Tobia ci assicura che il tempo stabilito si compie e “ogni cosa si realizzerà a suo tempo”. Quanto Dio ha detto “si compirà e avverrà, e non andrà a vuoto alcuna delle sue parole. Davanti a questa bella visione delle cose, Tobia ci suggerisce anche le parole per la risposta personale e comunitaria: “io credo alla parola di Dio…”