8 Ora, figli, vi raccomando: servite Dio nella verità e fate ciò che a lui piace. Anche ai vostri figli insegnate a fare la giustizia e l’elemosina, a ricordarsi di Dio, a benedire il suo nome in ogni tempo, nella verità e con tutte le forze. 9 Tu dunque, figlio, parti da Ninive, non restare più qui. Dopo aver sepolto tua madre vicino a me, quel giorno stesso non devi più restare entro i confini di Ninive. Vedo infatti trionfare in essa molta ingiustizia e grande perfidia, e nessuno se ne vergogna. 10 Vedi, figlio, quanto ha fatto Nadab al padre adottivo Achikàr. Non è stato egli costretto a scendere ancora vivo sotto terra? Ma Dio ha rigettato l’infamia in faccia al colpevole: Achikàr ritornò alla luce, mentre Nadab entrò nelle tenebre eterne, perché aveva cercato di uccidere Achikàr. Per aver praticato l’elemosina, Achikàr sfuggì al laccio mortale che gli aveva teso Nadab; Nadab invece cadde in quel laccio, che lo fece perire. 11 Così, figli miei, vedete dove conduce l’elemosina e dove conduce l’iniquità: essa conduce alla morte. Ma ecco, mi manca il respiro!». Essi lo distesero sul letto; morì e fu sepolto con onore.
12 Quando morì la madre, Tobia la seppellì vicino al padre, poi partì per la Media con la moglie e i figli. Abitò a Ecbàtana, presso Raguele suo suocero. 13 Curò con onore i suoceri nella loro vecchiaia e li seppellì a Ecbàtana in Media. Tobia ereditò il patrimonio di Raguele e quello del padre Tobi. 14 Morì all’età di centodiciassette anni onorato da tutti. 15 Prima di morire sentì parlare della rovina di Ninive e vide i prigionieri che venivano deportati in Media per opera di Achikàr, re della Media. Allora benedisse Dio per quanto aveva fatto nei confronti degli abitanti di Ninive e dell’Assiria. Prima di morire poté dunque gioire della sorte di Ninive e benedisse il Signore Dio nei secoli dei secoli.
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Il Libro di Tobia si congeda oggi da noi consegnandoci la bellezza di una serena e grande tradizione famigliare. La speranza di ogni generazione è quella di poter consegnare alla generazione che segue quello che, pur sempre con tanti limiti, ha ricevuto dalla generazione che l’ha preceduta. Passare ai nostri figli quello che abbiamo ricevuto dai nostri padri è l’esordio del grande Salmo 77(78),1-8, che oggi vi consiglio di riprendere. Questa eredità Tobia la raccoglie in quattro termini: servire Dio nella verità, fare ciò che a Lui piace, fare la giustizia, fare l’elemosina. Questo quarto termine consiglio di riceverlo in senso più ampio di quello che nel nostro linguaggio qualifichiamo come “elemosina”. Il termine è in sé molto rilevante e esprime il dono e la realtà della misericordia!. Il traduttore avrebbe fatto meglio a tradurre almeno con “opere di misericordia”,, che non esclude il concretizzarsi della misericordia in un gesto preciso e concreto, ma che la fa nascere da un atteggiamento interiore e da un criterio globale di interpretazione sapienziale. La misericordia è l’amore che dona e si dona senza condizioni, senza limiti, senza attese di restituzione o tornaconto o riconoscimento. E’ bello custodire interiormente la misericordia come sentimento privilegiato della fede stessa! Questo è ciò che i padri devono insegnare e trasmettere ai loro figli per “ricordarsi di Dio, e benedire il suo nome in ogni tempo, nella verità e con tutte le forze”. Così il ver.8.
Mi sembra importante anche che custodiamo la disponibilità a cambiare le localizzazioni e le modalità della nostra vita secondo le esigenze e le ispirazioni della nostra condizione di figli di Dio: così interpreto anche la disposizione di abbandonare Ninive e la sua perversione (ver.9). Entra nell’istruzione di Tobi a Tobia anche la memoria e l’esempio di eventi storici o leggendari (ver.10), di cui potete aver notizia nelle note delle bibbie, eventi che esaltano appunto il valore e la potenza della misericordia.
Ed è molto bello, e di questo voglio oggi particolarmente ringraziare il Signore, accorgersi che invecchiare è entrare in quello stesso orizzonte sapienziale che abbiamo ricevuto dai nostri padri e che possiamo ora trasmettere ai nostri figli. E’ bello potere in certo modo continuare ad essere figli trasmettendo quello che abbiamo ricevuto dai nostri padri!
E Ninive? E’ distrutta, o, come in questi giorni abbiamo ascoltato nella lettura domenicale del Libro di Giona, è stata salvata? Chiedo scusa per questa “inclusione”, ma mi rallegra pensare che la vecchia Ninive sia veramente finita, per risorgere alla vita nuova dei figli di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
commento meraviglioso.
ciao