Se questo Papa è importante per tutto il mondo, mi sembra che per Bologna, per la città e per la chiesa, Egli sia un motivo di particolare allegrezza, per come temi e contenuti che da qui sono partiti cinquant’anni fa, ora sembrano essere al cuore della testimonianza e della predicazione di questo fratello venuto da lontano e così vicino alle attese della chiesa e dell’umanità. Mi chiedo se non dovremmo cercare occasioni particolari per evidenziare tutto questo, sia per quella che è stata la nostra storia dei decenni da prima del Concilio ad oggi, sia per cogliere illuminazioni e suggerimenti per il nostro oggi e il nostro domani di citta e di chiesa.
Carissimo, lascio anche te nell’anonimato al quale molti lettori sapranno facilmente dare il nome, e approfitto del tuo messaggio appena ricevuto per dire come sono evidentemente del tutto in sintonia con queste tue considerazioni. Anzi, penso che sarai d’accordo con me nel considerare come l’insegnamento conciliare reso così vivo e presente da Papa Francesco abbia oggi una rilevanza che cinquant’anni fa non si poteva forse cogliere, se non da parte di alcune personalità di grande rilievo spirituale come ad esempio don Giuseppe Dossetti. Quello che allora poteva essere troppo forte per una chiesa ancora molto collegata ad una sua secolare fisionomia che sembrava difficile poter varcare, oggi una situazione che si presenta più difficile e complessa trova nel pontificato di Francesco un’occasione preziosa per considerare il nostro tempo non solo e non tanto come tempo di crisi, ma piuttosto come tempo di nuovi cammini e di nuove speranze. Proprio per questo insieme ai miei due fratelli preti delle Parrocchie di Sammartini e di S. Egidio proponiamo alcuni incontri sulla “Evangelii gaudium” da domenica prossima (v. post sul nostro sito). Cominciamo ascoltando il caro Raniero La Valle che in quegli anni lontani durante il Concilio redigeva un articolo quotidiano di memoria e commento dei lavori conciliari per “l’Avvenire d’Italia” che era il giornale della Chiesa di Bologna. Vedo che in ogni modo sia persone credenti sia persone che si ritengono estranee alla comunità ecclesiale sono del tutto attente a quello che Papa Francesco sta annunciando e testimoniando. La mia generazione aveva avuto già il grande regalo di papa Giovanni. Non mi aspettavo, prima di congedarmi, di avere il regalo anche di questo Pastore venuto dai confini della terra.
Buona Domenica.
Don Giovanni.
Domenica 9 Marzo 2014.