Con l’ingresso nelle liturgie della Pasqua di Gesù la “lectio” secondo il nostro calendario si è interrotta per riprendere martedì 5 aprile con l’inizio della prima lettera di san Paolo agli Efesini.
Però, siccome in questa settimana di Pasqua i fratelli, sorelle e sposi delle Famiglie della Visitazioone sono in ritiro, hanno scelto per la loro preghiera la Lectio continua il libro del profeta Sofonia.
Durante questa settimana proponiamo a chi vuole di unirsi alla nostra preghiera intorno a questo libro.
1Parola del Signore che fu rivolta a Sofonia, figlio di Cusì, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda.
2«Tutto farò sparire dalla terra.
Oracolo del Signore.
3Distruggerò uomini e bestie;
distruggerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
farò inciampare i malvagi,
eliminerò l’uomo dalla terra.
Oracolo del Signore.
4Stenderò la mano su Giuda
e su tutti gli abitanti di Gerusalemme;
eliminerò da questo luogo quello che resta di Baal
e il nome degli addetti ai culti insieme ai sacerdoti,
5quelli che sui tetti si prostrano davanti all’esercito celeste
e quelli che si prostrano giurando per il Signore,
e poi giurano per Milcom,
6quelli che si allontanano dal seguire il Signore,
che non lo cercano né lo consultano».
7Silenzio, alla presenza del Signore Dio,
perché il giorno del Signore è vicino,
perché il Signore ha preparato un sacrificio,
ha purificato i suoi invitati.
8«Nel giorno del sacrificio del Signore,
io punirò i capi e i figli di re
e quanti vestono alla moda straniera;
9punirò in quel giorno chiunque salta la soglia,
chi riempie di rapine e di frodi
il palazzo del suo padrone.
10In quel giorno – oracolo del Signore –
grida d’aiuto verranno dalla porta dei Pesci,
ululati dal quartiere nuovo
e grande fragore dai colli.
11Urlate, abitanti del Mortaio,
poiché tutta la turba dei mercanti è finita,
tutti i pesatori dell’argento sono sterminati.
12In quel tempo
perlustrerò Gerusalemme con lanterne
e farò giustizia di quegli uomini
che, riposando come vino sulla feccia, pensano:
“Il Signore non fa né bene né male”.
13I loro beni saranno saccheggiati
e le loro case distrutte.
Costruiranno case ma non le abiteranno,
pianteranno viti, ma non ne berranno il vino».
Per la famiglia di cui faccio parte questa settimana è tempo di ritiro e di preghiera. Viene quindi scelto un testo che ci guidi e ci accompagni. Quest’anno ascoltiamo la Parola in Sofonia, e oggi celebriamo i primi 13 versetti del cap.1. Se potete dare una rapida lettura all’intero breve libro, questo vi aiuterà fin da oggi. E ascoltare questa Parola nello splendore della luce della Pasqua di Gesù aiuta molto a cogliere e ad accogliere questa Parola di Dio come una grande profezia pasquale.
I nomi citati al ver.1 ci portano ad un tempo drammaticamente sconvolto dalle vicende della politica, e Israele è particolarmente colpito, invaso e occupato dalle grandi potenze stranieri. Gli esperti ci dicono nelle note delle bibbie che il periodo è quello intorno al 630 prima di Cristo.
Il termine “farò sparire” interpreta abbastanza bene l’intervento divino che sarà giudizio di condanna e di distruzione che non coinvolgerà solo gli umani, ma anche tutta la creazione: “Tutto farò sparire dalla terra”. L’umanità trascina l’intera creazione nel dramma della sua storia. Perché? Perché le creature stesse vengono coinvolte e travolte in un tradimento di Dio che pone le creature come idoli. Il ver.3 esplicita quindi il giudizio divino sulla creazione e sulla storia.
Il cuore di questo giudizio divino è necessariamente Gerusalemme, che, secondo il ver.4, è stata invasa da “Baal”, nome che si riferisce appunto alle idolatrie che invadono la fede e il culto del Popolo di Dio. I vers.4-6 sembrano voler descrivere questa contaminazione della vita di Israele.
L’espressione “silenzio” del ver.7 si trova nella versione latina come imperativo: “Tacete”. Di per sé il termine ebraico “As!” potrebbe indicare quello che nel linguaggio italiano si esprime con “sst!”. La versione greca propone un termine di significato positivo: “siate devoti, timorati di Dio!”. Mi sembra che la proposta della versione italiana – “Silenzio!” – sia piuttosto efficace per esprimere e introdurre il grande evento del giudizio divino che esige un’accoglienza radicale, l’esclusione di parole inutili e sbagliate, e un’umile apertura dell’attenzione del cuore di ognuno e di tutti, e forse anche di “tutto”!
Il termine che dice “ha purificato i suoi invitati”, porta il significato di una santificazione e di una consacrazione. Il ver.8 chiama questo giorno di giudizio “giorno del sacrificio del Signore”, giorno in cui Dio “punisce” i maggiori responsabili di questa sciagura, che sono coloro che hanno nel Popolo le responsabilità più alte: così i vers.8-9, dove per l’espressione “salta la soglia” sembra indicare l’atteggiamento di chi con orgogliosa baldanza accede ai poteri idolatrici.
I vers.10-13 descrivono la severa visita giudicante di Dio nei confronti di tutte le categorie di potere politico ed economico, e verso chi cinicamente ignora il giudizio divino sulla storia: “il Signore non fa né bene né male”!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.