1 Allora sorse Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. 2 Egli fece venire su di loro la carestia e con zelo li ridusse a pochi. 3 Per la parola del Signore chiuse il cielo e così fece scendere per tre volte il fuoco. 4 Come ti rendesti glorioso, Elia, con i tuoi prodigi! E chi può vantarsi di esserti uguale? 5 Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo; 6 tu hai fatto precipitare re nella perdizione, e uomini gloriosi dal loro letto. 7 Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero, sull’Oreb sentenze di condanna. 8 Hai unto re per la vendetta e profeti come tuoi successori. 9 Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco, su un carro di cavalli di fuoco; 10 tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri, per placare l’ira prima che divampi, per ricondurre il cuore del padre verso il figlio e ristabilire le tribù di Giacobbe. 11 Beati coloro che ti hanno visto e si sono addormentati nell’amore, perché è certo che anche noi vivremo. 12 Appena Elia fu avvolto dal turbine, Eliseo fu ripieno del suo spirito; nei suoi giorni non tremò davanti a nessun principe e nessuno riuscì a dominarlo. 13 Nulla fu troppo grande per lui, e nel sepolcro il suo corpo profetizzò. 14 Nella sua vita compì prodigi, e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
Seleziona Pagina
La sintesi mirabile che Siracide propone per Elia sembra voler evidenziare il suo rapporto profondo con la fine e la pienezza dei tempi: l’evento messianico!
Mi sembra di cogliere l’assoluta prossimità tra la profezia e l’evento stesso!
Questo a partire dall’immagine del fuoco che esprime la parola profetica: “La sua parola bruciava come fiaccola” (ver.1). E ancora, di questo fuoco: “ … e così fece scendere per tre volte il fuoco” (ver.3).
Tale mi sembra anche il duplice evento della risurrezione dalla morte per quel figlio della vedova (1Re17), al ver.5, e della condanna del re iniquo al ver.6!
Mi sembra di cogliere questa impronta apocalittica nel ricordo dell’Oreb (1Re19) come fonte e pienezza dell’elezione divina con il dono della Parola (ver.7).
Tutta questa potenza profetica e apocalittica ha il suo esito finale e supremo al ver.9: “Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco, su un carro di cavalli di fuoco”.
Il ver.10 ci regala la sintesi suprema della missione profetica di Elia come dono divino della fine dei tempi: “Per placare l’ira prima che divampi, per ricondurre il cuore del padre verso il figlio e ristabilire le tribù di Giacobbe”.
E’ quello che volentieri ci fa scorgere in Elia la profezia del Battista degli ultimi tempi.
E che dunque ci incoraggia ancora una volta ad ascoltare la Parola della Prima Alleanza alla luce di Gesù che porta tutto a pienezza nell’Alleanza del suo Corpo e del suo Sangue.
La mattina in cui è morto mio papà io protestavo con il Signore e gli gridavo di voler ereditare il suo spirito. Da quel giorno è nata in me una grande amicizia con Eliseo, anche se non penso di aver ricevuto quello che chiedevo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Bella e grande la figura di Elia! La tradizione di Israele – come mostra anche il Siracide – l’ha mantenuta viva, ha considerato questo profeta di Dio attivo nella storia del suo popolo… in attesa di un intervento decisivo a precorrere il Messia. Elia, però, è stato anche uno “sterminatore” dei nemici di Dio e degli idolatri. Gesù, il Messia vero, farà fatica a correggere l’attesa di un inviato di Dio forte e potente, venuto a distruggere i nemici di Israele, a cominciare dai dominatori Romani. Il Messia Gesù non toglie la vita a nessuno, anzi la dona sovrabbondante, una “vita eterna” nella sfera di Dio. A questo possiamo riferire il versetto 11 (che le note delle Bibbie però considerano di difficile interpretazione): “Beati coloro che ti hanno visto e si sono addormentati nell’amore, perché è certo che anche noi vivremo”. Addormentarsi nell’amore… per vivere: che bella prospettiva! – Da notare anche l’affermazione del v.10: ” Sei stato designato… per ricondurre il cuore del padre verso il figlio”. Sono i “padri” a doversi volgere al nuovo, rappresentato dai figli: per noi, volgersi alla novità assoluta del Vangelo di Gesù e accoglierla.