1 Dopo di lui sorse Natan, per profetizzare nei giorni di Davide. 2 Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso, così Davide fu scelto tra i figli d’Israele. 3 Egli scherzò con leoni come con capretti, con gli orsi come con agnelli. 4 Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante e cancellato l’ignominia dal popolo, alzando la mano con la pietra nella fionda e abbattendo la tracotanza di Golia? 5 Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo, che concesse alla sua destra la forza di eliminare un potente guerriero e innalzare la potenza del suo popolo. 6 Così lo esaltarono per i suoi diecimila, lo lodarono nelle benedizioni del Signore offrendogli un diadema di gloria. 7 Egli infatti sterminò i nemici all’intorno e annientò i Filistei, suoi avversari; distrusse la loro potenza fino ad oggi. 8 In ogni sua opera celebrò il Santo, l’Altissimo, con parole di lode; cantò inni a lui con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato. 9 Introdusse musici davanti all’altare e con i loro suoni rese dolci le melodie. Ogni giorno essi eseguono le loro musiche. 10 Conferì splendore alle feste, abbellì i giorni festivi fino alla perfezione, facendo lodare il nome santo del Signore ed echeggiare fin dal mattino il santuario. 11 Il Signore perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per sempre, gli concesse un’alleanza regale e un trono di gloria in Israele.
Siracide 47,1-11

Ricordiamo volentieri il profeta Natan, qui presente con questo solo versetto, per come in 2Samuele7,12 il suo intervento, di buon senso e di pia intenzione, viene visitato e capovolto dal Signore (sempre se avete un po’ di tempo, vi farà piacere riascoltare quella vicenda!). E in 2Samuele12 potrete riascoltare la presenza di Natan nella vicenda drammatica e ricca di misericordia del peccato di Davide, preziosa oggi per noi per come il ver.11 del nostro brano la ricorda per dirci appunto della misericordia divina verso questo re fragile e peccatore come tutti noi.
Il ver.2 ricorda l’elezione divina di Davide con l’immagine del “grasso”, che come parte migliore viene prelevata dal sacrificio di comunione: anche Davide è stato “prelevato-scelto” dal Signore in mezzo al suo popolo.
I vers.3-5 celebrano la potenza di Davide, come potenza della piccolezza benedetta da Dio contro la prepotenza della potenza mondana: così, dal suo “scherzare” da ragazzo con le bestie feroci, si ricorda poi la forza che Dio ha dato al braccio del giovane che con la fionda uccise il tracotante e super-armato guerriero Golia.
Avendo Davide in tal modo ”innalzato la potenza del suo popolo” (ver.5), i figli del suo popolo “lo esaltarono per i suoi diecimila” (è memoria della sua superiorità rispetto al re Saul, ricordata in 1Samuele18), e “lo lodarono nelle benedizioni del Signore offrendogli un diadema di gloria” (ver.6).
Il ver.7 sottolinea come Davide abbia distrutto la potenza dei Filistei.
I vers.8-10 esaltano quello che per Siracide sembra essere il supremo dato di grandezza di Davide: la liturgia, il canto dei Salmi, lo splendore delle feste, la quotidiana lode di Dio!
Come prima ricordavamo, anche Davide è un peccatore come noi: “Dio perdonò i suoi peccati” e glorificò la sua vita.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
In questa memoria di Davide mi sembrano risaltare quelle parole: “Amò colui che lo aveva creato”. Oggi possiamo farle nostre, con tutto ciò che ne consegue: la riconoscenza, le parole di lode, il canto… Come Davide che “celebrò il Santo, l’Altissimo, con parole di lode; cantò inni a lui… (Fece) lodare il nome santo del Signore ed echeggiare fin dal mattino il santuario…” – Nella vicenda di Davide, è sempre affascinante quello scontro con il “potente guerriero”, Golia: vi si rivela – come ha scritto Giovanni – tutta la “potenza della piccolezza benedetta da Dio”. E per noi, che ci sentiamo e siamo piccoli, è sempre un lieto annuncio.