23 Fineès, figlio di Eleàzaro, fu il terzo nella gloria, per il suo zelo nel timore del Signore, per la sua fermezza quando il popolo si ribellò, per la bontà coraggiosa della sua anima; egli fece espiazione per Israele. 24 Per questo con lui fu stabilita un’alleanza di pace, perché presiedesse al santuario e al popolo; così a lui e alla sua discendenza fu riservata la dignità del sacerdozio per sempre. 25 Per l’alleanza fatta con Davide, figlio di Iesse, della tribù di Giuda, l’eredità del re passa solo di figlio in figlio, l’eredità di Aronne invece passa a tutta la sua discendenza. 26 Vi infonda Dio sapienza nel cuore, per giudicare il suo popolo con giustizia, perché non svanisca la loro prosperità e la loro gloria duri per sempre.
1 Valoroso in guerra fu Giosuè, figlio di Nun, successore di Mosè nell’ufficio profetico; secondo il suo nome, egli fu grande per la salvezza degli eletti di Dio, compiendo la vendetta contro i nemici insorti, per assegnare l’eredità a Israele. 2 Com’era glorioso quando alzava le sue braccia e brandiva la spada contro le città! 3 Chi prima di lui era stato così saldo? Egli guidava le guerre del Signore. 4 Al suo comando non si arrestò forse il sole e un giorno divenne lungo come due? 5 Egli invocò l’Altissimo, il Sovrano, mentre i nemici lo premevano da ogni parte; lo esaudì il Signore grande con una grandinata di pietre poderose. 6 Egli piombò sulla nazione nemica e nella discesa distrusse gli avversari, perché le nazioni conoscessero tutte le sue armi e che la loro guerra era contro il Signore. Egli infatti marciò dietro al Sovrano 7 e nei giorni di Mosè compì un’opera di misericordia: egli e Caleb, figlio di Iefunnè, opponendosi all’assemblea, impedendo che il popolo peccasse e calmando le maligne mormorazioni. 8 Solo loro due furono salvati fra i seicentomila fanti, per far entrare il popolo nell’eredità, nella terra in cui scorrono latte e miele. 9 Il Signore concesse a Caleb una forza che l’assistette sino alla vecchiaia, perché raggiungesse le alture del paese; così la sua discendenza possedette l’eredità, 10 affinché tutti i figli d’Israele sapessero che è bene seguire il Signore.
Siracide 45,23-46,10

E’ buona occasione, oggi, per recuperare alla nostra memoria e alla nostra preghiera vicende forse quasi secondarie nella grande storia della salvezza custodita nel testo biblico, che tuttavia sono preziose per cogliere come la fede sappia edificare una varietà infinita di circostanze e di azioni che in modi e tempi diversi tutte celebrino la comunione che Dio ha stabilito con noi e con ciascuno di noi.
Questi “eroi”, Fineès, Giosuè e Caleb, non sono eroi come gli eroi mondani, ma sono prima di tutto e soprattutto persone di fede, che non vivono imprese loro, ma piuttosto celebrano nella loro esistenza, fedele fino all’eroismo, le grandi opere di Dio per la salvezza del suo popolo e di tutti!
Per farne un piccolo riferimento di memoria , possiamo dare uno sguardo, per Fineès a Numeri 25, per Giosuè a Giosuè10, e per Caleb a Numeri 14.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Aronne, Eleazaro, Fineès: uomini illustri della grande tradizione sacerdotale di Israele. Che splendore: i sacerdoti, il tempio, i sacrifici…! Tutto questo ha trovato in Gesù il suo compimento e la sua fine. i credenti non hanno più bisogno di tempio e di sacerdoti, poiché – come sappiamo – ognuno di noi è un santuario in cui Dio abita e la relazione con Lui è diretta, non ha bisogno di mediatori. In effetti, noi cristiani non abbiamo più sacerdoti: anche se continuiamo a chiamarli così, essi sono i “presbiteri” della comunità (da qui deriva il termine “preti”), rivestiti della tunica del servizio, esperti della parola di Dio e della preghiera. Gesù è l’unico nostro sacerdote presso il Padre.