1 Colui che vive in eterno ha creato l’intero universo. 2 Il Signore soltanto è riconosciuto giusto e non c’è altri al di fuori di lui. 3 Egli regge il mondo con il palmo della mano e tutto obbedisce alla sua volontà; con il suo potere egli è il re di tutte le cose e in esse distingue il sacro dal profano. 4 A nessuno è possibile svelare le sue opere e chi può esplorare le sue grandezze? 5 La potenza della sua maestà chi potrà misurarla? Chi riuscirà a narrare le sue misericordie? 6 Non c’è nulla da togliere e nulla da aggiungere, non è possibile scoprire le meraviglie del Signore. 7 Quando l’uomo ha finito, allora comincia, quando si ferma, allora rimane perplesso. 8 Che cos’è l’uomo? A che cosa può servire? Qual è il suo bene e qual è il suo male? 9 Quanto al numero dei giorni dell’uomo, cento anni sono già molti, ma il sonno eterno di ognuno è imprevedibile a tutti. 10 Come una goccia d’acqua nel mare e un granello di sabbia, così questi pochi anni in un giorno dell’eternità. 11 Per questo il Signore è paziente verso di loro ed effonde su di loro la sua misericordia. 12 Vede e sa che la loro sorte è penosa, perciò abbonda nel perdono. 13 La misericordia dell’uomo riguarda il suo prossimo, la misericordia del Signore ogni essere vivente. Egli rimprovera, corregge, ammaestra e guida come un pastore il suo gregge. 14 Ha pietà di chi si lascia istruire e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.
Siracide 18,1-14

La Parola di Dio oggi mette a confronto la grandezza di Dio e la povertà e piccolezza dell’uomo.
E così pure la sua giustizia è riconosciuta come unica e suprema (ver.2).
Dio è il giudice supremo di tutta la realtà che è in obbedienza assoluta a Lui che tutto governa e in tutto distingue ciò che è sacro e ciò che è profano, ciò che è divino e ciò che gli è avverso (ver.4)!
La realtà divina è sempre al di là di ogni investigazione umana. In tal senso è molto forte e prezioso il ver.7 che mi sembra volerci dire che l’unica via possibile per conoscere Dio è incessantemente camminare nel suo mistero, sempre ritenendo provvisorio ogni pensiero su di Lui!
Di fronte alla grandezza di Dio, la piccolezza e povertà dell’uomo ai vers.8-14.
La finalità della sua stessa esistenza: “Che cos’è l’uomo? A che cosa può servire? Qual è il suo bene e qual è il suo male?”.
E la fondamentale categoria del tempo. Di questo mi affascina – anche perché mi riguarda profondamente, soprattutto oggi – il ver.10: “Come una goccia d’acqua nel mare e un granello di sabbia, così questi pochi anni in un giorno dell’eternità”!
Ma questo apre nel nostro brano la grande proclamazione della misericordia divina! Così i meravigliosi vers.11-14!
Proprio perché l’uomo è così piccolo e povero e fragile, proprio per questo Dio l’invade con la potenza della sua misericordia.
Per la fede di Gesù questa meraviglia è Gesù stesso!
E’ Dio che con Gesù entra personalmente e pienamente nell’umano e ci dona questa Dio fatto Uomo, questo uomo nuovo che è figlio dell’uomo e Figlio di Dio.
E’ un Dio che rivela e dona la sua divina grandezza nella piccolezza di Gesù, che ama l’umanità fino alla sua Croce, fino a dare la sua vita per lei!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Siamo davanti al “mistero” di Dio e al mistero dell’uomo. Ci chiediamo, proprio come il Siracide: “A nessuno è possibile svelare le sue opere e chi può esplorare le sue grandezze? La potenza della sua maestà chi potrà misurarla? Chi riuscirà a narrare le sue misericordie?” E la conclusione nel versetto successivo: “Non è possibile scoprire le meraviglie del Signore”. Tuttavia Gesù ci ha rivelato il vero volto di Dio: ci ha “raccontato” che è padre, premuroso e amante delle sue creature; che è un abisso di misericordia e di amore; che vuole tutti salvi e felici, senza esclusioni di sorta. Inoltre, quando tentiamo di “immaginare” Dio, ora siamo favoriti: è facile pensare e immaginare Gesù, uomo come noi e nostro fratello. A lui – unico pastore – possiamo attribuire il versetto 13 che dice: “Egli rimprovera, corregge, ammaestra e guida come un pastore il suo gregge”.