1 «Dio dei padri e Signore della misericordia, che tutto hai creato con la tua parola, 2 e con la tua sapienza hai formato l’uomo perché dominasse sulle creature che tu hai fatto, 3 e governasse il mondo con santità e giustizia ed esercitasse il giudizio con animo retto, 4 dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono, e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, 5 perché io sono tuo schiavo e figlio della tua schiava, uomo debole e dalla vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi. 6 Se qualcuno fra gli uomini fosse perfetto, privo della sapienza che viene da te, sarebbe stimato un nulla. 7 Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie; 8 mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte, un altare nella città della tua dimora, immagine della tenda santa che ti eri preparata fin da principio. 9 Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; lei sa quel che piace ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti. 10 Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito. 11 Ella infatti tutto conosce e tutto comprende: mi guiderà con prudenza nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria. 12 Così le mie opere ti saranno gradite; io giudicherò con giustizia il tuo popolo e sarò degno del trono di mio padre.
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La condizione particolare della creatura umana rispetto a tutto il creato viene sottolineata nei vers.1-2 del nostro brano, che dice come tu Signore “tutto hai creato con la tua parola, e con la tua sapienza hai formato l’uomo”, e subito precisa come, a motivo di questa opera della Sapienza divina la posizione della creatura umana sia particolare rispetto a tutto il creato: “..perchè domini la creature fatte da te, e governi il cosmo con santità e giustizia, e con rettitudine di animo eserciti il giudizio”.
Questa affermazione dei vers. 2-3 che traduco alla lettera, ci ricorda i due racconti della creazione in Genesi 1,26-28 e in Genesi 2, 4-25, dove il primo racconto parla appunto di dominio dell’uomo sulle creature, e nel secondo dice che la creazione è affidata all’uomo perché la coltivi e la custodisca.
Per esercitare tale compito è necessario quel dono di Sapienza, con il quale l’uomo è stato creato! Dunque, al ver.4 l’uomo prega: “Dammi la sapienza”!
Tale sapienza è assolutamente vicina a Dio stesso: “La sapienza siede accanto a te in trono”, e per questo l’uomo è figlio di Dio: “…e non mi escludere dal numero dei tuoi figli”. Senza il dono della Sapienza l’uomo è assolutamente povero, come fortemente affermano i vers.5-6.
E’ molto importante questa sottolineatura che dice la creatura umana non sufficiente in se stessa, ma povera, e quindi assolutamente bisognosa del dono che solo Dio le può fare. Solo la comunione con Dio stabilisce e definisce l’altezza della creatura umana, che non è certamente capace di conquistare tale divina sapienza, e che può solo riceverla come dono alla sua povertà! Senza questo dono la creatura umana “sarebbe stimata un nulla!”
Invece è alto il compito che Dio affida all’uomo! E qui io ritengo di dover precisare sia a me stesso sia a voi, che “ogni uomo e donna” è partecipe di questo potere di re e di giudice!! Ogni uomo e donna del mondo è chiamato a “costruire un tempio”, cioè un luogo dove Dio abiti(ver.8)! Un tempio e un altare che siano “immagine della tenda santa che ti eri preparata fin da principio”, come Mosè ha fatto secondo Esodo 25,9!
Ci vuole quindi proprio il dono della Sapienza, che “è con te e conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo e sa quel che piace ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti”. Dunque “Inviala perché sia con me e con me si affatichi”! Così ribadisce ai vers.11-12.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
– E al ver. 1, ”Signore della misericordia”, comprendiamo (forse!) perché la misericordia non c’era, nel brano letto due giorni fa, tra le ”virtù cardinali” — La misericordia è una ”virtù teologale”, essere veramente misericordiosi è possibile solo se ci è donato di esserlo… dalla Sapienza. –