15 In cambio dei ragionamenti insensati della loro ingiustizia, in cui, errando, rendevano onori divini a rettili senza parola e a bestie spregevoli, tu inviasti contro di loro come punizione una moltitudine di animali irragionevoli, 16 perché capissero che con le cose con cui uno pecca, con quelle viene punito. 17 Non era certo in difficoltà la tua mano onnipotente, che aveva creato il mondo da una materia senza forma, a mandare loro una moltitudine di orsi o leoni feroci 18 o bestie molto feroci, prima sconosciute e create da poco, che esalano un alito infuocato o emettono un crepitìo di vapore o sprizzano terribili scintille dagli occhi, 19 delle quali non solo l’assalto poteva sterminarli, ma lo stesso aspetto terrificante poteva annientarli. 20 Anche senza queste potevano cadere con un soffio, perseguitati dalla giustizia e dispersi dal tuo soffio potente, ma tu hai disposto ogni cosa con misura, calcolo e peso. 21 Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi si opporrà alla potenza del tuo braccio? 22 Tutto il mondo, infatti, davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. 23 Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. 24 Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata. 25 Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? 26 Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita.
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Abbiamo l’impressione che fin da ieri lo sguardo del Signore si sia esteso, e ormai comprenda anche i nostri “egiziani”, o, se preferite, anche “noi egiziani”. Il verbo che dice la “punizione”, presente quasi solo nel Libro della Sapienza nella versione greca della Bibbia, in questo Libro quasi sempre indica una punizione e quasi sempre tale punizione sembra orientata verso il pentimento!
Qui, per esempio, al ver.16 gli egiziani vennero puniti “perché capissero che con le cose con cui uno pecca, con quelle viene punito”. Ed anche questo mi sembra di grande rilievo: la più severa punizione per il peccato è …il peccato! Ed è questo peccato ciò da cui viene il desiderio del pentimento!
E i vers.17-22 affermano con forza che per Dio sarebbe evidentemente facile colpire duramente chi sbaglia!
Ma, dice il ver.23, “hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento”!! Lasciatemi dire che la verità e la divina bellezza della Parola di Dio sono rese evidenti …dalla parola stessa. Da parole come questa!
E ancora, la meraviglia dei vers.24-26, troppo belli perché io abbia il coraggio di commentarli, e di commentarli a voi che ben più di me saprete accoglierli e farvi da essi illuminare, consolare e rallegrare.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Ha ragione Giovanni: come commentare parole così belle? – Se pensiamo al nostro universo, con tutto quello che anche di recente è stato scoperto e (un po’) capito, possiamo concludere che davvero “Tu hai disposto ogni cosa con misura, calcolo e peso”(v.20). Subito dopo si dice: “Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi si opporrà alla potenza del tuo braccio?” La potenza del Signore è incommensurabile, anche se egli ha voluto essere “onnipotente solo nell’amore” (così almeno dicono teologi recenti). E l’amore di Dio viene cantato nei versetti successivi: Hai compassione di tutti, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini aspettando il loro pentimento, ami tutte le cose che esistono, conservi ogni cosa che hai chiamato all’esistenza… L’inno si conclude rivelandoci un attributo di Dio che ci lascia pieni di meraviglia e di fiducia: “Signore, amante della vita”.