1 Canto. Salmo. Di Davide.
2 Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
3 svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.
4 Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
5 grande fino ai cieli è il tuo amore
e la tua fedeltà fino alle nubi.
6 Innàlzati sopra il cielo, o Dio;
su tutta la terra la tua gloria!
7 Perché siano liberati i tuoi amici,
salvaci con la tua destra e rispondici.
8 Dio ha parlato nel suo santuario:
«Esulto e divido Sichem,
spartisco la valle di Succot.
9 Mio è Gàlaad, mio è Manasse,
Èfraim è l’elmo del mio capo,
Giuda lo scettro del mio comando.
10 Moab è il catino per lavarmi,
su Edom getterò i miei sandali,
sulla Filistea canterò vittoria».
11 Chi mi condurrà alla città fortificata,
chi potrà guidarmi fino al paese di Edom,
12 se non tu, o Dio, che ci hai respinti
e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?
13 Nell’oppressione vieni in nostro aiuto,
perché vana è la salvezza dell’uomo.
14 Con Dio noi faremo prodezze,
egli calpesterà i nostri nemici.
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Le note delle bibbie fanno notare che questo Salmo è la composizione di altri due. Questo ci aiuta a fare attenzione e a cogliere l’importanza della profonda unità di tutta la bibbia, di tutta la Parola di Dio, e di come quindi ogni Parola ne richiami altre. Per questo, il rapporto con questo Libro ci aiuta sempre più a vedere che la “spiegazione” di ogni passo è contenuta nel Libro stesso! E’ dunque la Parola di Dio la migliore via per accogliere ogni sua Parola. Questo conferma che la Bibbia non è un Libro, ma è un “Vivente”. Quando noi “leggiamo” la Parola di Dio, in realtà, e più profondamente, noi “ascoltiamo il Signore che parla” e che “ci parla”! Se quindi da una parte è bello poter “aiutare” il nostro rapporto con la Parola con qualche conoscenza anche “scientifica”, la via privilegiata per conoscerla è quella di ascoltarla, o meglio, di ascoltare Lui che nella Parola ci parla. E questo Salmo è in modo privilegiato conferma di ciò!
I vers.2-4 stabiliscono una relazione stretta tra la parola del Signore e chi l’ascolta e la celebra. Per cui ognuno di noi ,nella sua relazione con la Parola di Dio, è di questa Parola il canto (“voglio cantare, voglio inneggiare” (ver.2)). E per questo anche il nostro appuntamento quotidiano con la Parola, proprio anche in questo momento, diventa per noi il modo di “svegliare” il nostro cuore, e insieme di svegliare arpa e cetra”, di “svegliare l’aurora”: tutta la creazione e tutta la storia vengono convocate in questo ascolto. Tutto infatti partecipa al nostro incontro quotidiano con la Parola del Signore. Potete pensare al Cantico delle Creature di S.Francesco d’Assisi! Al ver.5 la creazione diventa la misura di questa Parola “grande fino ai cieli è il tuo amore…”, che al ver.6 diventa più grande del cielo: “Innalzati sopra il cielo, o Dio; su tutta la terra la tua gloria”.
E insieme a tutta la creazione, è tutta la storia a venire convocata dalla Parola di Dio e nella Parola di Dio! E’ infatti la Parola a rivelarmi e a rivelarci “che cosa sta accadendo”! Al di là e ben più profondamente di quello che posso razionalmente capire, o posso sentire dentro di me, è la Parola a svelarmi il mistero divino che si può e si deve trovare in ogni evento, piccolo o grande, universale o personale. Proviamo in questo momento a riflettere che cosa voglia dire a ciascuno di noi e al concreto e al profondo della nostra vicenda personale un versetto come il ver.7: “Perché siano liberati i tuoi amici, salvaci con la tua destra e rispondici”.
Ed ecco che, dal ver.8 al ver.10 ogni elemento e ogni evento della creazione diventa parte del mistero di Dio stesso e della sua azione di salvezza. Perché tutto è suo, e tutto è da Lui guidato, sia quello che lo rivela sia quello che lo nega: tutto è in suo potere! E’ con questa straordinaria “notizia” che oggi tutti noi , e ciascuno di noi, entriamo e affrontiamo e viviamo il giorno al quale ci siamo svegliati! Lui è con noi. E dunque, noi siamo con Lui! La Parola di Dio è certamente rivelazione di Dio. Ma è allo stesso modo rivelazione di noi a noi stessi! E tutto è di Dio.
Per questo, ai vers.11-14, “chi mi condurrà … chi potrà guidarmi … se non tu, o Dio?”. Ed è così anche quando Lui si presenta non come alleato, ma come “oppositore”: “Tu, che ci hai respinti, e più non esci, o Dio, con le nostre schiere” (ver.12). Dunque, in ogni modo, “Vieni in nostro aiuto” (ver.13).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Potessimo fare nostre le parole del salmo: “Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore”! Via incertezze, dubbi, resistenze: avere un cuore saldo nel Signore! E avere la stessa determinazione del salmista: “Voglio cantare, voglio inneggiare…” Non veder l’ora che spunti l’aurora per dare inizio al canto di lode. Forse anche Dio aspetta con ansia quel momento; la sua prima parola, al v.8, è: “Esulto” e mi do da fare per i miei di Giuda, Efraim, Manasse… – Qual è il motivo della lode? La grandezza non misurabile di Colui che è amore e fedeltà, un amore fedele che non viene mai meno, soccorre e salva.