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club g. dossetti
Piazza G. Dossetti 10, Sammartini, Crevalcore
con la collaborazione del Circolo Arci Caselle – Bo
SCUOLA RURALE 2015 (laboratorio di crescita delle competenze di cittadinanza)
Tema di questa sessione: IL LAVORO
V. presentazione e programma degli incontri di quest’anno a questo link, oppure scarica file PDF del volantino illustrativo.

VENERDI’ 30 GENNAIO 2015, si è tenuto il primo incontro della sessione 2015.
Tema dell’incontro:
MAI COSI’ MALE COME OGGI? IL LAVORO DAGLI ANNI DEL BOOM ECONOMICO ALL’ITALIA DI RENZI
Come previsto nel programma, è stato ospite il Prof. Gabriele Pastrello, docente di Storia del pensiero economico all’Università di Trieste.
Sono intervenuti inoltre:
– Mauro Lenzi, imprenditore di Caselle di Crevalcore
– Arturo Martinelli, pensionato
– Tommaso Venturoli, giovane lavoratore

Di seguito pubblichiamo le registrazioni audio degli interventi ed un piccolo resoconto dell’incontro

Registrazioni audio:
-don Francesco Scimè:  Introduzione (file mp3, 13,8 MB)
-Gabriele Pastrello: relazione (file mp3, 19,4 MB) .
-Gabriele Pastrello: domande (file mp3, 17 MB) .
-Mauro Lenzi, intervento (file mp3, 5,4 MB) .
-Arturo Martinelli, intervento (file mp3, 14,6 MB) .
-Tommaso Venturoli, intervento (file mp3, 11,2 MB) .
-Domande e risposte finali (file mp3, 20,8 MB) .

Sintesi degli interventi a cura di Francesco Scimè

Don Francesco Scimè: Introduzione
Perché la scuola rurale: custodia della memoria dell’eredità di Giuseppe Dossetti. Il Sal 106 di oggi: una semplice descrizione della storia umana, con le sue luce e le sue tenebre, in particolare il deserto o la terra fertile,  il bestiame numeroso o scarso. I sogni del Faraone in Genesi (le vacche grasse e magre) e i provvedimenti “economici” di Giuseppe. La Scrittura non ci astrae dalla storia. Per Dossetti la fede è nella storia. Papa Giovanni e Papa Francesco: una Chiesa aperta al mondo, una Chiesa “in uscita” (EG 20ss), “che sa scoprire Dio in ogni essere umano” (EG 92).

 

Gabriele Pastrello (storico dell’economia, Università di Trieste)
“Il lavoro dagli anni del boom economico all’Italia di Renzi”
Le vacche grasse e quelle magre: nella Bibbia è più facile che qui oggi. Negli anni ’70 l’Italia migliorava, diventava un altro paese. Oggi invece peggiora. Il ‘900 incomincia in pace nel 1920, dopo la I Guerra mondiale. poi la crisi del 1929, economica e finanziaria, come la nostra odierna, con milioni di disoccupati, che andarono a ingrossare le file del nazismo; poi di nuovo la crescita, di dimensioni mai viste, dal 1948 al 1979. Anche con il 2000 ci sono stati prima anni di “boom” economico, seguiti da anni di crisi.
Tutte le teorie economiche funzionano fino ad un certo punto. Alla fine degli anni “70 ci fu una svolta, con la Thatcher e Reagan: l’abbandono della politica economica keynesiana, che garantiva la piena occupazione e lo Stato sociale. Ora siamo nel pieno dominio di quell’ideologia che ritiene che ci pensa il mercato a risolvere le contraddizioni del sistema,  senza alcun intervento dall’esterno.

Vincenzo Balzani
Non hai parlato del problema delle risorse. Occupazione per che cosa? Per fare lavori sbagliati? Ad esempio,  per produrre biocombustibili?

Gabriele Pastrello
La discussione con Vincenzo è di lunga data. La storia dimostra che l’economia e la scienza hanno capacità di riconversione, di rimodellamento, al fine di risolvere i problemi di carenza di risorse che di volta in volta si pongono.
L’abisso tra Paesi sviluppati e non sviluppati è diminuito, non nel senso della disuguaglianza economica, ma nel senso dello sviluppo industriale,  che ora consente la delocalizzazione del lavoro.
Ora c’è la globalizzazione: sul piano economico si è tutti un unico paese,  un’unica dottrina economica,  dal 1989.
La Grecia e la vittoria di Tsipras: la posizione tedesca è assurda, è un sistema di usura, non di debito, è schiavitù. Giustamente la Grecia sul pagamento dei debiti dice “Basta”. Si può ridurre il peso del debito ed è giusto farlo.
Il peso della disuguaglianza: in questi ultimi 30 anni le disuguaglianze di reddito sono esplose; vi contribuisce la politica fiscale attuale, che riduce la tassazione progressiva (chi guadagna di più paga le stesse tasse di chi guadagna di meno). Siamo pieni della retorica del “Basta con le tasse!”. Questa è una carenza molto grave della politica, anche della sinistra, fino a quella di Renzi.

Mauro Lenzi (imprenditore di Crevalcore: azienda PRM di Caselle).
Azienda che produce pezzi meccanici, nata nel 1969.
Punti negativi: burocrazia e libero mercato.
Punti positivi: sicurezza e tecnologie (informatica)

Arturo Martinelli (pensionato)
Ho lavorato in due aziende locali, bolognesi, Alfa farmaceutici e GD.
La svolta è stata quando Maroni era ministro dell’industria (metà anni’90): interventi sul “costo” del lavoro. Hanno resistito le aziende che hanno investito sulla tecnologia, sulle persone, mandandole a studiare e a specializzarsi all’estero, specialmente negli Stati Uniti.

Tommaso Venturoli (dipendente GD dal 2000)
Ottima impressione iniziale, poi rapidi cambiamenti: macchine (impacchettatrici per sigarette) che arrivano già montate, lavoratori dall’esterno. Io lavoro 90-100 giorni l’anno in trasferta all’estero.

Gabriele Pastrello
Mia moglie fa l’interprete per la GD, per il polacco e il russo. Anch’essa è testimone di questa delocalizzazione. Estendendo a tre anni il precariato, si creano le premesse per il precariato a vita.

Carlo Aucella
Anziché produrre beni e servizi abbiamo iniziato a far soldi con la finanza: questa è stata l’origine della crisi economica e finanziaria, il non aver messo al centro l’uomo, ma il profitto.

Conclusioni (Francesco Scimè)
La situazione è critica, ma quello che abbiamo sentito stasera prova che cambiamenti sono possibili: la crisi stessa mette in movimento dei nuovi pensieri e azioni (ad es. la vittoria di Tsipras in Grecia, che contesta l’attuale politica economica europea), ispirate ad una economia dal volto umano; l’intelligenza e lo studio producono innovazione per le imprese.

Abbiamo buoni motivi di speranza per il futuro.

Prossimo appuntamento:
VENERDI’ 6 FEBBRAIO 2015 ORE 20,30 in via del papa n°47 a Caselle di Crevalcore (BO) nei locali del Circolo Arci. Tema:
SERVE ANCORA ANDARE A SCUOLA PER TROVARE LAVORO?
Intervengono:
– Fabio Giusberti, direttore del Dipartimento di scienze politiche e sociali, Università di Bologna
– Mauro Borsarini, Dirigente Scolastico dell Liceo Scientifico Righi di Bologna
– Elena Accorsi, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di San Pietro in Casale
– Filippo Cacciari, dirigente risorse umane del Gruppo Maccaferri
– Nicola Clementel, ricercatore universitario
– Damiano Montori, giovane lavoratore