1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 Ascolta, o Dio, la voce del mio lamento,
dal terrore del nemico proteggi la mia vita.
3 Tienimi lontano dal complotto dei malvagi,
dal tumulto di chi opera il male.
4 Affilano la loro lingua come spada,
scagliano come frecce parole amare
5 per colpire di nascosto l’innocente;
lo colpiscono all’improvviso e non hanno timore.
6 Si ostinano a fare il male,
progettano di nascondere tranelli;
dicono: «Chi potrà vederli?».
7 Tramano delitti,
attuano le trame che hanno ordito;
l’intimo dell’uomo e il suo cuore: un abisso!
8 Ma Dio li colpisce con le sue frecce:
all’improvviso sono feriti,
9 la loro stessa lingua li manderà in rovina,
chiunque, al vederli, scuoterà la testa.
10 Allora ognuno sarà preso da timore,
annuncerà le opere di Dio
e saprà discernere il suo agire.
11 Il giusto gioirà nel Signore
e riporrà in lui la sua speranza:
si glorieranno tutti i retti di cuore.

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L’inimicizia da cui si supplica di essere salvati è quella che proviene da parola cattiva. Il ver.4 esprime questo con chiarezza: “Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amare”. La vittima è “l’innocente”, ed è lui a supplicare il Signore di tenerlo lontano “dal complotto dei malvagi”(ver.3). L’aggressività delle parole cattive è appunto un complotto, “per colpire di nascosto l’innocente; lo colpiscono all’improvviso e non hanno timore”(ver.5), e ancora “progettano di nascondere tranelli; dicono: chi li potrà vedere?”. Dunque, un’aggressività particolarmente pericolosa!
Contro queste frecce che sono le “parole amare”, ecco le frecce di Dio (ver.8). A questo punto, al ver.7, la versione greca si differenzia dal testo ebraico, e propone, al posto di “l’intimo dell’uomo e il suo cuore: un abisso! Ma Dio li colpisce con le sue frecce..”, l’espressione “Verrà un uomo dal cuore profondo, e sarà esaltato Dio”. Non voglio troppo complicarvi le cose, e cito questo particolare perché mi sembra particolarmente bello l’accenno all’ ”Uomo che verrà”, al suo cuore profondo e all’essere esaltato Dio”, tutte espressioni che ci fanno pensare al Signore Gesù. In ogni modo, nella competizione tra parole cattive e la Parola buona, le cattive saranno sconfitte: “la loro stessa lingua li manderà in rovina”.
I vers.10-11 esaltano la condizione del “giusto” che, nel timor di Dio, “annuncerà le opere di Dio e saprà discernere il suo agire”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.