1 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam.
2 Rendete veramente giustizia, o potenti,
giudicate con equità gli uomini?
3 No! Voi commettete iniquità con il cuore,
sulla terra le vostre mani soppesano violenza.
4 Sono traviati i malvagi fin dal seno materno,
sono pervertiti dalla nascita i mentitori.
5 Sono velenosi come un serpente,
come una vipera sorda che si tura le orecchie,
6 che non segue la voce degli incantatori,
del mago abile nei sortilegi.
7 Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca,
rompi, o Signore, le zanne dei leoni.
8 Si dissolvano come acqua che scorre,
come erba calpestata inaridiscano.
9 Passino come bava di lumaca che si scioglie,
come aborto di donna non vedano il sole!
10 Prima che producano spine come il rovo,
siano bruciati vivi, la collera li travolga.
11 Il giusto godrà nel vedere la vendetta,
laverà i piedi nel sangue dei malvagi.
12 Gli uomini diranno: «C’è un guadagno per il giusto,
c’è un Dio che fa giustizia sulla terra!».

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Si tratta di un testo molto intrigato, di cui è difficile rendere una versione rigorosa. Quindi noi lo riceviamo tranquillamente, così come la traduzione italiana lo propone.
Il Salmo parte con una domanda che interpella “i potenti” o, secondo la versione greca, tutti gli uomini. E la domanda, di sapore retorico, si chiede se questi potenti sanno e vogliono esprimere giudizi giusti. Il problema è delicatissimo, perché l’esperienza quotidiana ci dice che la “giustizia” è sempre definita secondo criteri che tendono a “giustificare” le ingiustizie del mondo, e quindi le ingiustizie di coloro che nel mondo più fortemente detengono i grandi poteri. Quindi, proprio questi “potenti” del ver.2. Dunque, “rendete veramente giustizia, o potenti, giudicate con equità gli uomini?”
E la risposta del ver.3 si apre con un sonante “No!”. Essi anzi operano in direzione dell’iniquità e della violenza (ver.3). Al ver.4 il soggetto sono più ampiamente “i malvagi”, che tali sono “fin dal seno materno”. Sono “mentitori”, pervertiti dalla nascita. Queste affermazioni sembrano estendere l’accusa di ingiustizia a tutto il genere umano, e non solo a quelli che in esso si possono considerare i potenti. Qui entra in scena il “serpente”. Il termine che lo designa è quello stesso che, sia nel testo ebraico sia nella versione greca indica il serpente di Genesi 3. Per questo mi chiedo se non si possa pensare alla condizione di inganno e di male in cui si trova l’intera umanità. Con un’immagine molto forte ed efficace il testo aggiunge che questo serpente è come “una vipera sorda che si tura le orecchi”(ver.5). Ricordo che molti anni fa un nostro amico, un prete indiano, ci diceva di come il serpente tenti di opporsi alla “voce degli incantatori” avvolgendosi il capo con la coda! Per questo, ho sempre pensato a questo abile incantatore-mago come ad una figura di Gesù stesso, che incanta il serpente menzognero con la potenza della sua Parola! Abbiate pazienza con le mie “fantasie”.
Con immagini diverse e molto efficaci, il Salmista chiede, ai vers.7-10, che questo potere ingannatore venga eliminato. Eliminato sarà, con un adempimento ben diverso da quello annunciato al ver.11! Il “giusto” Gesù attuerà la “vendetta” di Dio con l’offerta del suo stesso sangue, perchè in esso l’intera umanità sia liberata dal signore della menzogna e della morte. Una nuova umanità, generata dal sacrificio d’amore del Figlio di Dio, potrà effettivamente e finalmente dire: “C’è un guadagno per il giusto, c’è un Dio che fa giustizia sulla terra!”(ver.12).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Con la conoscenza dell’ebraico, si illuninerebbero alcune immagini e affermazioni del salmo. Ad esempio, al v.3 si dice di questi uomini ingiusti che “le loro mani soppesano violenza”: le loro mani – traduce Ravasi – “pesano” sempre violenza: il riferimento è alle bilance, simbolo tradizionale della giustizia. – “Sono velenosi come un serpente”(v.5), ma – mentre un serpente può essere incantato – questi serpenti hanno le orecchie otturate e si sottraggono così alla voce dell’incantatore. Gesù però – ha suggerito don Giovanni – può incantare il serpente menzognero con la potenza della sua Parola! – L’ultimo versetto ci fa capire che tutta “questa imprecazione è una preghiera, non un semplice grido lanciato nel nulla, ma indirizzato a Dio” con fiducia(Ravasi): “C’è un Dio che fa giustizia sulla terra”!