22 Tu mi hai risposto!
23 Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
24 Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele;
25 perché egli non ha disprezzato
né disdegnato l’afflizione del povero,
il proprio volto non gli ha nascosto
ma ha ascoltato il suo grido di aiuto.
26 Da te la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli
23 Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
24 Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele;
25 perché egli non ha disprezzato
né disdegnato l’afflizione del povero,
il proprio volto non gli ha nascosto
ma ha ascoltato il suo grido di aiuto.
26 Da te la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli
Mi rallegra questa parola che la precedente traduzione italiana aveva ignorato: “Tu mi hai risposto”. Mi affascina che questa proclamazione così forte e così netta sembri contrastare l’inizio del salmo e il gemito e la protesta per l’abbandono da parte di Dio. Invece abbiamo cercato di tener fermo sia quel lamento, sia la fedeltà di Dio, che ora viene proclamata dallo stesso che protestava il suo essere stato abbandonato. In questo modo l’amore di Dio si colloca fino al di là della morte! Questa “risposta” di Dio diventa il principio della vita nuova di chi è stato da Lui salvato.
Per questo vi consiglio di ascoltare il testo di Ebrei 2,10-12 dove viene citato il ver.23 “Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò…”. Questa citazione la Lettera agli Ebrei la fa precedere dall’affermazione che “conveniva che Dio…rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo….” e segue la citazione del versetto. Gesù ha riconosciuto a accolto ogni uomo e donna della terra coindividendone le sofferenze! E’ l’umanità crocifissa del Figlio di Dio a salvare e a portare alla paternità di Dio tutto il genere umano! Come diventa luminoso e importante che Lui li chiami “i miei fratelli”!
Dunque Gesù è venuto ad insegnarci la lode di Dio, quella che gli rivolgono coloro che sono stati da Lui salvati. Lo chiede Gesù stesso al ver.24, dilatando a tutta l’umanità la “discendenza” di Giacobbe e di Israele, come era stato promesso ad Abramo e alla sua “discendenza”. Il Messia sofferente e crocifisso mostra in se stesso che Dio “non ha disprezzato nè disdegnato l’afflizione del povero…ma ha ascoltato il suo grido d’aiuto”. Dunque Dio ha esaudito quello stesso che all’inizio del Salmo ha abbandonato. E’ ciò che abbiamo già ascoltato allora dalla Lettera agli Ebrei 5,7 dove si dice che Gesù “per il suo pieno abbandono a Lui, venne esaudito”. E noi ne condividiamo, per grazia sua, la sorte e la condizione nuova della nostra vita.
“Da te la mia lode nella grande assemblea”(ver.26). La risurrezione di Gesù e la vita nuova, la sua Pasqua sono il grande principio di questa lode al Salvatore, a Dio Padre che nel suo Figlio ha salvato l’umanità.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Mi colpisce questa parola!
Perché per me Il signore mi ha davvero risposto!