1 Perché le genti sono in tumulto
e i popoli cospirano invano?
2 Insorgono i re della terra
e i prìncipi congiurano insieme
contro il Signore e il suo consacrato:
3 «Spezziamo le loro catene,
gettiamo via da noi il loro giogo!».
4 Ride colui che sta nei cieli,
il Signore si fa beffe di loro.
5 Egli parla nella sua ira,
li spaventa con la sua collera:
6 «Io stesso ho stabilito il mio sovrano
sul Sion, mia santa montagna».
7 Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
8 Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane.
9 Le spezzerai con scettro di ferro,
come vaso di argilla le frantumerai».
10 E ora siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
11 servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.
12 Imparate la disciplina,
perché non si adiri e voi perdiate la via:
in un attimo divampa la sua ira.
Beato chi in lui si rifugia.
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PRIMA PARTE
Alla serena e profonda introduzione del Sal.1, fa seguito, con un “perchè?” drammatico, l’opposizione del Sal.2. La domanda è fondamentale! E riguarda il “tumulto” che caratterizza la storia delle nazioni, il dramma del conflitto che sembra essere l’inevitabile condizione che accompagna tutte le generazioni. Ma il ver.2 avvia subito la risposta: bisogna cercare la causa di questo tumulto nelle responsabilità che di esso hanno “i re della terra e i prìncipi”. Il Giusto – e i giusti – del Sal.1 incontrano l’opposizione assoluta dei potenti della terra. La loro opposizione è espressa chiaramente: “insorgono…e congiurano insieme contro il Signore e il suo consacrato”. Atti 4,25-27 e Luca 23,6-12 sono oggi riferimento privilegiato per entrare nel senso profondo della Parola che ci viene regalata dal Signore. La ribellione dei signori del mondo si scatena contro un avversario perfettamente identificato: “…contro il Signore e il suo consacrato”. Il tema è delicatissimo e di grande complessità: lo accenno solamente, invitando tutti voi a farne oggetto di riflessione attenta e mai esaurita. Siamo dentro al problema immenso e delicatissimo dei poteri del mondo, in particolare del potere politico. La tradizione ebraico-cristiana non è certo anarchica, ma il conflitto con questi poteri è di fatto inevitabile. La causa di tutto ciò sta nell’altrettanto inevitabile tensione di questi poteri del mondo ad auto-divinizzarsi, ad assolutizzarsi. Al punto che l’alleanza tra “trono e altare” caratterizza tutte le culture del mondo. Ma ebraismo e fede cristiana ne sono gli assoluti oppositori, anche se la storia del cristianesimo è incessantemente segnata da questa idolatrìa.
La Parola e l’opera del Signore e del suo consacrato (cioè di Gesù!) sono percepite al ver.3 come “catene” da spezzare e e “giogo” da gettare via. Erode e Ponzio Pilato non si vogliono bene, ma si trovano sicuri alleati davanti a Gesù, il Consacrato del Signore.
SECONDA PARTE
Fermiamo la nostra attenzione per un momento sui vers.4-5. Il Signore è il soggetto della frase che lo descrive come colui che “ride”, “si fa beffe” di questi signori, “parla nella sua ira” e “li spaventa con la sua collera”. E ci chiediamo: come avviene tutto questo? Mi sembra che la vera ultima risposta sia quella che viene dalla Croce di Gesù. E’ la Croce che manifesta sia l’assoluta superiorità del potere del Signore, sia il suo giudizio severo e radicale. E’ la Croce di Cristo che suggella per sempre l’affermazione del ver.6: è Dio stesso che parla, e proclama l’intronizzazione di Gesù nel mistero dela suosacrificio d’amore sulla Croce: questo è il vero potere universale che Dio dona a tutta l’umanità. Non il potere schiacciante e aberrante di Erode e di Pilato e di tutti i loro simili, ma il potere salvifico del’amore divino manifestato compiutamente dalla Croce del Signore! Cerchiamo di tener presente questa “interpretazione” per tutti i testi biblici dove si parla dell’ira e della vendetta di Dio. Gesù è l’ira e la vendetta di Dio!
Al ver.7 la signorìa del Cristo viene espressa nella sua realtà suprema. Ed è il Consacrato del Signore – cioè Gesù! – a proclamarla: “Egli mi ha detto “
Questa signorìa del Messia è assolutamente universale come ascoltiamo dal ver.8. Il ver.9 deve essere interpretato come abbiamo detto sopra: è la potente mitezza del Crocifisso lo scetttro di ferro che abbatterà il potere violento dei potenti del mondo. E abbatterà ogni “potenza” di questo genere che ognuno di noi si trova nel cuore e nel pensiero! E’ il giudizio severo della mitezza assoluta della Croce ad invitare i sovrani e i giudici della terra a lasciarsi correggere e a servire il Signore con timore e con tremante gioia. La conversione è urgente perchè il giudizio della Croce di Gesù si è reso ormai presente.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Dopo che han parlato le genti, dopo che ha parlato il Signore, prende la parola il sovrano e ricorda la scena del suo insediamento regale: ‘Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato…”‘(v.7). Con poche ma forti e decisive parole, si compie il rito della adozione filiale…, quell’adozione che in Gesù è stata attribuita a tutti noi: scelti per essere figli e condividere la condizione e l’eredità divina. I potenti della terra vogliono sottrarsi al giogo del loro Signore (v.3); ma questo giogo – ci è stato poi rivelato – è soave e leggero (Mt 11). Il rapporto con Lui è fonte di beatitudine, e lo conferma l’ultimo versetto, aggiunto forse – dicono le note – per far eco al primo versetto del salmo 1: “Beato chi in lui si rifugia”.(v.12).
Ho preso la parola “re” come filo rosso di questo salmo.
Mi chiedo: chi sono questi re che insorgono, si presentano, stanno, congiurano contro il Signore, si vogliono slegare, liberare dal Signore e dal suo Messia?
Certo, come veniva detto sopra, i potenti… ma forse più in generale: chi vuole possedere ed erge se stesso a potente, a indipendente, a “signore”, un po’ come adamo ed eva che mangiano dell’albero della conoscenza del bene e del male? Forse anche noi siamo un po’ dei re?
Ma il Signore costituisce il SUO re (v.6), suo Figlio… al quale Lui stesso dà tutto in eredità, al quale dà perfino il dominio dei confini della terra! Gesù!
Bellissimo il v.10 quando ritorna a parlare di noi, reuccoli da 4 soldi, un po’ ironicamente esortativo:
“e ora, RE, siate saggi
istruitevi giudici della terra
Servite Dio con timore
e con tremore esultate
che non si sdegni e perdiate la via…”
ci indica la via dell’umiltà, dello studio, del servizio, dell’ascolto, la via dell’albero lungo il corso d’acqua del salmo 1!