1 Alleluia. Lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel suo maestoso firmamento. 2 Lodatelo per le sue imprese, lodatelo per la sua immensa grandezza. 3 Lodatelo con il suono del corno, lodatelo con l’arpa e la cetra. 4 Lodatelo con tamburelli e danze, lodatelo sulle corde e con i flauti. 5 Lodatelo con cimbali sonori, lodatelo con cimbali squillanti. 6 Ogni vivente dia lode al Signore. Alleluia.
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Alla luce di Gesù, come dobbiamo noi interpretare l’invito a lodare Dio “nel suo santuario” (ver.1)? Io penso proprio a Gesù! Lui penso sia veramente quel “santuario” che il vecchio santuario, il tempio, profetizzava e preparava. In quel vecchio Tempio c’è stato tutto e di tutto, sia del dono di Dio, sia della fede di un popolo, sia anche dei molti errori, e violenze, e peccati che vi si sono consumati. Ebbene, ora quel tempio è Gesù, il vero “luogo” nel quale incontriamo e adoriamo Dio Padre.
Per questo, vi propongo anche un pensiero su questo “maestoso firmamento” nel quale pure lodiamo Dio. E qui vedo innanzi tutto la meraviglia di ogni Parola Evangelica! Ma poi vedo lo stesso popolo del Signore, e i suoi santi, e i nostri cari che ci hanno preceduto nel paradiso di Dio. Ma anche la nostra umile realtà umana ed ecclesiale, nella quale il Signore Gesù ama entrare e vivere!
Particolarmente penso ai piccoli, ai poveri, e anche semplicemente a coloro in mezzo ai quali vivo come fratello, come figlio, e anche come nonno! Senza di loro, come potrei? Come potrei, senza quelli che tra pochi minuti incontrerò nell’Assemblea liturgica? Come potrei senza tutti voi che anche oggi riceverete le mie solite povere paroline, e magari anche qualcuno di voi le leggerà?
Ogni giorno, in Gesù e con Gesù, facciamo memoria delle “imprese” di Dio, raccolti nella vicenda suprema della Pasqua del Signore, fonte e apice di tutta l’opera divina della creazione e della salvezza.
E qui il Salmo ci invita ad una celebrazione festosa! “Corno, arpa, cetra tamburelli, danza corde, flauti, cimbali sonori, cimbali squillanti”: tutto diventa strumento, voce, suono e grande sinfonia della lode di Dio. Le gioie e i dolori, le paure e i sacrifici, le carezze e i sorrisi, le lacrime e gli abbracci!
Tutto è una grande liturgia! Che non esclude nessuno e convoca tutti! “Ogni vivente dia lode al Signore” (ver.6). Oggi non si entrerà in cappella, piena di tutta la creazione e di tutta la storia. Ma nel nostro cuore e nella nostra preghiera c’è un posto immenso, senza limiti: “ogni vivente (!!)”. Grazie a Dio e grazie a voi. A ciascuno di voi e a voi tutti.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
P.S. Lunedì iniziamo il nostro cammino nel Libro della Sapienza. Domani pomeriggio, Domenica, alle 16 ognuno è invitato nella cappella della Dozza per leggere insieme tutto il Libro che da Lunedì, se il Signore vorrà, ascolteremo e celebreremo nella nostra preghiera quotidiana, pane quotidiano della nostra salvezza.