TANZANIA – Qui le giornate sono scandite dalla preghiera, dalla porta a vetri della Cappella vedo salire l’alba in un orizzonte infinito. Dopo le lodi la colazione: momento di scambi allegri e preziosi per iniziare il nuovo giorno.
Angela parte per Usokami, Angelo e Andrea impostano il loro lavoro di elettricisti e non solo… battibeccando scherzosamente, Tommaso delicato e pensoso si occupa della sveglia di Kizito per poi, nel sebule, concentrarsi, con l’aiuto di Lucia, nella traduzione scrupolosa e metodica di preghiere “misteriose”… sussurri di regole grammaticali, ricerca di sinonimi mai trovati e invettive al computer che si spegne per esaurimento della batteria, accompagnano Bernardetta e me nelle faccende di cucina, riti quotidiani sempre uguali ma sapienti: si accende il fuoco, si scalda l’acqua e “pole pole” si prepara il pranzo inventando qualcosa di buono.
L’Ora Media ci riunisce intorno alla mensa: riflessione e ringraziamento di un cibo non così scontato e per questo molto apprezzato e gradito! Il breve riposo pomeridiano (quando possibile) mette a tacere ogni lavorio.
Nel verde intenso della natura, e in questa stagione di piogge, mi incanto ad ascoltare i suoni sconosciuti di questa terra che così generosamente ci ha ospitati: grida di bimbi, vociare di donne, canti e cinguetti così diversi ma ormai via via familiari; incontri con neri occhi d’ebano curiosi e interrogativi di bimbi vestiti di niente e di fango che si stupiscono nel rivedersi nei nostri scatti fotografici, strette di mano riverenti di donne sorridenti che timidamente esprimono la loro dignità, poco riconosciuta, di mogli e di madri.
La Messa quotidiana celebrata da d. Davide o d. Enrico è ora più comprensibile anche grazie alle traduzioni istantanee dell’Omelia condivisa da parte di Andrea.
È tornata Angela da Usokami e tutto riprende con ritmo più attento… la campanella della Cappella richiama bimbi e tutti al Vespro. Ci si raccoglie intorno alla Parola accompagnati da Salmi in Swhaili che a stento io e Angelo cerchiamo di pronunciare, ma così ben proclamati da Fratelli e Sorelle.
Dopo i saluti di congedo dalle Sorelle ci avviamo per la cena nella umile “nyumba” dei Fratelli dove, prima al lume di candela, ora alla luce alimentata da pannelli solari così sapientemente installati da Andrea e Angelo, ceniamo in un clima fraterno di condivisione e serenità attorno ad una tavola preparata con cura da Luca, mite, servizievole, silenzioso ma ugualmente loquace, presenza preziosa! È lui che introduce la preghiera del Compieta per ringraziare e terminare insieme una giornata speciale come ogni giorno qui a Mapanda.
Un grazie di cuore a tutti: ad Angela instancabile e premurosa; a Lucia saggia e ironicamente “avanti”; a Bernardetta mia maestra di Swhaili e insostituibile assistente; al sapiente Tommaso, al pacifico Luca, a Kizito e ai suoi angeli custodi Mattayo e Matteo, e al simpaticissimo e “umile”… Andrea che qui ci ha invitati, sopportandoci, e dandoci l’opportunità di questa meravigliosa esperienza!
Ma anche un grazie pieno di riconoscenza a tutte le altre persone di buona volontà che amano questa terra così “complicata” e che ogni giorno si spendono per la dignità di questa “gente”: a Bruna e Lucio e ai loro tre tesori Mage, Viki e Ageni; a Macarius e Regina, ad Alessandra della Comunità di S.Egidio, ai Padri Davide ed Enrico ai Catechisti africani, a Fra Paolo Di Pomerini e a tutte le persone che abbiamo incontrato e che ci hanno lasciato nel cuore un suono, un colore, uno sguardo, un sorriso, una parola d’Africa.
Gabriella e Angelo
P.S.: foto e cronache di tanti bei momenti significativi potete trovarli in rete sul sito di Andrea.