1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. 2 Liberami, Signore, dall’uomo malvagio, proteggimi dall’uomo violento, 3 da quelli che tramano cose malvagie nel cuore e ogni giorno scatenano guerre. 4 Aguzzano la lingua come serpenti, veleno di vipera è sotto le loro labbra. 5 Proteggimi, Signore, dalle mani dei malvagi, salvami dall’uomo violento: essi tramano per farmi cadere. 6 I superbi hanno nascosto lacci e funi, hanno teso una rete sul mio sentiero e contro di me hanno preparato agguati. 7 Io dico al Signore: tu sei il mio Dio; ascolta, Signore, la voce della mia supplica. 8 Signore Dio, forza che mi salva, proteggi il mio capo nel giorno della lotta. 9 Non soddisfare, Signore, i desideri dei malvagi, non favorire le loro trame. Alzano 10 la testa quelli che mi circondano; ma la malizia delle loro labbra li sommerga! 11 Piovano su di loro carboni ardenti; gettali nella fossa e più non si rialzino. 12 L’uomo maldicente non duri sulla terra, il male insegua l’uomo violento fino alla rovina. 13 So che il Signore difende la causa dei poveri, il diritto dei bisognosi. 14 Sì, i giusti loderanno il tuo nome, gli uomini retti abiteranno alla tua presenza.
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La preziosità di questa preghiera è per me intimamente connessa con il suo riferimento diretto alla persona del Salmista, dell’orante, e dunque alla mia persona. Infatti, “l’uomo malvagio e violento” (ver.2), e “quelli che tramano cose malvage …e ogni giorno scatenano guerre” (ver.3), e così tutte le personalità negative segnalate in questa preghiera, non le trovo fuori di me, ma dentro di me!
I malvagi che potessi riconoscere fuori di me, in fondo non mi possono impaurire se vivo profondamente la comunione che il Signore ha stabilito con i suoi figli. E, appunto, più che violenti e peccatori, questi eventuali personaggi mi sembrano soprattutto “vittime” del male che li ha invasi e li domina.
Il vero nemico lo trovo invece “dentro” di me, accanto a me! E la forza e la fortezza di questa preghiera esprime bene la mia paura nei confronti di questo mio altro “io” che è nemico della mia comunione con il Signore.
E’ grande grazia che in tali frangenti io possa far mio il ver.5: “Proteggimi, Signore, dalle mani dei malvagi”, così come le parole dei vers.7-9. Perché questo “cattivo” che trovo dentro di me, quello sì è forte e mi spaventa!
Come certamente mi spaventa e mi preoccupa il mio “io” fragile e debole di cui il Signore si compiace! Per questo, la preghiera meravigliosa di questo Salmo trova la sua pienezza e la sua piena luce nei vers.13-14, dove mi trovo tra quei “poveri” e tra quei “bisognosi” che il Signore difende. E con tremore chiedo di essere, per pura grazia, tra quei “giusti e retti” che “loderanno il nome del Signore e abiteranno alla sua presenza”. La Chiesa è una comunità di poveri! Ed ella stessa è “povera”. Incessantemente cercata e salvata da Dio che la ama.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.