14 Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia. 15 Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra. 16 Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno. 17 Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! 18 Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te. 19 Se tu, Dio, uccidessi i malvagi! Allontanatevi da me, uomini sanguinari! 20 Essi parlano contro di te con inganno, contro di te si alzano invano. 21 Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano! Quanto detesto quelli che si oppongono a te! 22 Li odio con odio implacabile, li considero miei nemici. 23 Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri; 24 vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità.
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Meraviglioso questo grande “rendimento di grazie”, che mi sembra essere non semplicemente un “atto” di preghiera, ma il senso profondo e l’attenzione quotidiana della nostra umile esistenza. Come è stato bravo il Signore con me . E come lo è stato con te! E come è bello che tutti possiamo ammirare le meraviglie che il Signore ha compiuto per ciascuno di tutti noi! Penso anche al mio fratellino più piccolo, molto ferito e povero! Ma quali meraviglie il Signore gli ha donato e gli fa esprimere!
L’opera del Signore per ciascuno di noi e in ciascuno di noi è fin da principio, e in certo senso ci precede: “quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra” (ver.15)! E così gli occhi stessi Dio su di me, “quando ero ancora informe” (ver.16), e i miei giorni “che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno”!
Sembra venga avanti il suggerimento che la nostra vita, già tutta avvolta dalla volontà e dalla bontà di Dio, sia come una “celebrazione” già da Lui disposta e preparata! Per questo, non abbiamo mai finito di cogliere e di accogliere i pensieri di Dio: “Quanto grande il loro numero, o Dio!” (ver.17). “Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te” (ver.18).
Ed ecco ora, delicatissimi, i vers.19-22, censurati e assenti nel Breviario della preghiera quotidiana, e pure così importanti. Perché, proprio a partire dalle meraviglie che il Signore ha fatto in noi e per noi, sperimentiamo anche tutta la violenza dei “nemici”, che non sono nemici “in carne e ossa”, ma sono quei nemici che ognuno scopre e ben conosce dentro se stesso. Questi “nemici” della bellezza e della bontà della nostra vita sono gli avversari da battere e scacciare ogni giorno con l’aiuto stesso di Dio! E’ bellissimo a questo proposito, quanto Paolo scrive in Efesini 6,10-20.
I vers.20-21 ci danno una precisazione importantissima: questi “nemici”, prima di essere nemici nostri, sono nemici di Dio. Essi vogliono appunto aggredire e distruggere la meravigliosa opera che Dio compie nella nostra povera persona e nella nostra piccola vita! E il ver.22 chiarisce in pienezza che io odio quei nemici che sono prima di tutto nemici dell’opera di Dio. I vers.23-24 invocano la presenza e l’alleanza del Signore, che solo può salvarci e custodirci nel suo amore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Hai fatto di me una meraviglia stupenda”: siamo un prodigio, un’opera stupenda di Dio (e noi spesso ci “svalutiamo” e ci sottostimiamo). – “Quanto profondi per me i tuoi pensieri”: il salmista li passa in rassegna, li enumera (ne enumera “i capitoli”, secondo una versione), li analizza… Si perde in questa impossibile analisi, e non gli resta che tornare a Lui, la sola cosa che conta: “Sono ancora con Te”; alla lettera: “e ancora io con Te”. – “Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano! Quanto detesto quelli che si oppongono a te!”: mi colpisce questa forma di solidarietà, di condivisione con il Signore; mettersi dalla sua parte, “sentire” come lui sente… – Con la venuta di Gesù, abbiamo capito meglio com’è Dio, nostro Padre, e come sono i suoi pensieri. Paolo (ai Romani) però ci rimette davanti a questa misteriosa realtà: “O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi ha mai conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? … Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen”.