Alef. 1 Beato chi è integro nella sua via e cammina nella legge del Signore.
2 Beato chi custodisce i suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore.
3 Non commette certo ingiustizie
e cammina nelle sue vie.
4 Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
5 Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti.
6 Non dovrò allora vergognarmi,
se avrò considerato tutti i tuoi comandi.
7 Ti loderò con cuore sincero,
quando avrò appreso i tuoi giusti giudizi.
8 Voglio osservare i tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.
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Quando ho visto che il nostro cammino quaresimale sarebbe stato guidato e accompagnato dal Salmo 118 e dai Salmi delle ascensioni ho capito che il dono era grande e impegnativo. Il troppo lungo Salmo 118 inevitabilmente spaventa. A chi gli faceva questa osservazione, Carlo Maria Martini rispondeva che una via da lui trovata era quella di interpretare i molti termini che nel Salmo dicono la via, la legge, il precetto, l’insegnamento …. sostituendoli con il nome e la persona di Gesù . A questa indicazione preziosissima io unisco la mia intenzione di individuare ogni giorno, nel tratto del Salmo che ci viene donato, un termine privilegiato su cui far convergere la nostra attenzione. Non penso che ci riuscirò , ma so di poter sempre contare sulla vostra paziente compassione per me.
Di questi primi otto versetti del Salmo (ogni giorno saranno otto versetti, e il tratto di ogni giorno nel testo ebraico inizia con una parola che ha come prima lettera una lettera dell’alfabeto ebraico, con ordinata successione. Oggi quindi la prima lettera del nostro brano è “alef” e domani sarà “bet”), dunque di questi primi versetti mi attira la prima parola, “Beato”, che è la prima parola del Libro dei Salmi: “Beato l’uomo che….”, dove quest’uomo è beato perché “non entra nel consiglio dei malvagi….ma nella legge del Signore trova la sua gioia (Sal.1,1). E’ un termine che ci ricorda anche le beatitudini evangeliche e che amiamo trovare nel Magnificat di Maria quando canta “tutte le generazioni mi chiameranno beata”(Luca 1,48). Nel nostro Salmo è beato “chi è integro nella sua via e cammina nella legge del Signore”(ver.1).
Il rapporto tra la Parola del Signore e la nostra beatitudine dice certamente la nostra gioia per il dono della Parola, e anche il conseguente impegno di tutta la nostra persona per accoglierla e custodirla, e anche la nostra esperienza della perenne novità di questa Parola che non è mai risaputa e scontata, ma è sempre nuova! Antica e sempre nuova.
Oggi ricordiamo anche un’altra caratteristica di questo Salmo che in ogni suo versetto cita sempre, con una straordinaria varietà di termini, la Parola di Dio. Osservate anche in questo brano di oggi: “legge…insegnamenti…vie…precetti…comandi…giudizi…decreti…”. Le note delle bibbie ci dicono che in questo lunghissimo Salmo c’è solo un versetto, il 122, dove non è presente un termine riferito alla Parola di Dio. Dunque questo Salmo porta un’intenzione, che è quella di essere la grande lode della Parola di Dio nella creazione, nella storia e nella viva esperienza di ogni persona e di ogni comunità credente.
Dirò un’ultima cosa, con la speranza di non avervi esasperati, e cioè che questa ” beatitudine ” della Parola di Dio è anche una straordinaria, oserei dire gelosa, convocazione della nostra persona! La Parola di Dio è certamente dono supremo. Ma proprio per questo è dono impegnativo. Come fosse, ma lo è realmente, una grande innamoramento che non ha mai fine. Si può essere sempre innamorati? Penso di si’. Della Parola del Signore sono certo!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Che bella sorpresa: all’inizio della quaresima incontriamo l’invito non alla mortificazione, a “fare penitenze e sacrifici”, bensì alla beatitudine, ad essere felici! Del resto Gesù non ha mai invitato a mortificarsi o a fare penitenze. Anch’Egli ci ha annunziato la beatitudine e ce ne ha spiegato anche la ragione di fondo: perché il Padre “ci prende in carico”, si occupa di noi e ha cura di noi in tutto. – Un aspetto che noto nel salmista è la sua determinazione, la sua volontà: Siano stabili le mie vie nel custodire i tuoi decreti…. Voglio osservare i tuoi decreti… E noi ci affianchiamo a lui, poiché – pur con tutti i nostri limiti – rimaniamo attaccati a questa Parola per custodirla e meditarla.