1 Alleluia.
Alef. Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
Bet. tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Ghimel. 2 Grandi sono le opere del Signore:
Dalet. e ricerchino coloro che le amano.
He. 3 Il suo agire è splendido e maestoso,
Vau. la sua giustizia rimane per sempre.
Zain. 4 Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
Het. misericordioso e pietoso è il Signore.
Tet. 5 Egli dà il cibo a chi lo teme,
Iod. si ricorda sempre della sua alleanza.
Caf. 6 Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,
Lamed. gli diede l’eredità delle genti.
Mem. 7 Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
Nun. stabili sono tutti i suoi comandi,
Samec. 8 immutabili nei secoli, per sempre,
Ain. da eseguire con verità e rettitudine.
Pe. 9 Mandò a liberare il suo popolo,
Sade. stabilì la sua alleanza per sempre.
Kof. Santo e terribile è il suo nome.
Res. 10 Principio della sapienza è il timore del Signore:
Sin. rende saggio chi ne esegue i precetti.
Tau. La lode del Signore rimane per sempre.
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Possiamo notare l’indicazione che ci danno le nostre bibbie, e cioè che i versetti di questo Salmo iniziano con una lettera dell’alfabeto in ogni riga, o mezzo versetto. Questo è per incoraggiare il lettore in ebraico ad imparare a memoria il Salmo. E questo è veramente un Salmo che sarebbe bello sapere a memoria per poterselo ripetere quando si vuole. Mi sembra lo possiamo ricevere come una descrizione stupenda della nostra assemblea liturgica. E quindi è occasione per pregare per le nostre Messe, così esposte al rischio di celebrazioni mediocri e soprattutto prive del sostegno forte ed esplicito della Parola di Dio, senza il quale le parole e i segni della liturgia rischiano di diventare sempre più incomprensibili alla gente. Questo mi pare valere per tutta la vita sacramentale: se non è illuminata e sostenuta dalla Parola di Dio, resta un insieme di “adempimenti” di cui non si capisce – e neppure interessa molto! – quale sia il suo significato.
Dunque, ecco al ver.1, con un esplicito “Alleluia”, il motivo e il contenuto essenziale dell’assemblea liturgica descritta come l’evento di “uomini retti (e donne!) riuniti in assemblea”. Il contenuto essenziale e la ragione profonda di tale assemblea è “il rendimento di grazie con tutto il cuore”. Partecipi dello stesso dono di Dio, ci riuniamo per ringraziarlo insieme! Evento profondamente personale e insieme comunitario.
Le grandi opere del Signore e il suo “agire splendido e maestoso” non sono eventi del passato, perché la potenza della fede e della preghiera ci immette negli eventi di cui facciamo memoria. Per questo “le ricerchino coloro che le amano”! Infatti Dio “ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie”, che ci accolgono anche oggi nella loro assoluta attualità, e ci consentono e ci chiedono anche oggi di dire che “misericordioso è il Signore”! Così i vers.2-4.
Queste memorie delle sue meraviglie per il suo popolo sono oggi “il cibo a chi lo teme” (ver.5): nutrono e conducono la nostra vita. E ci consegnano la destinazione universale del dono di Dio, che da Gesù in poi è assolutamente destinato a tutte le genti. Infatti Dio, nel Vangelo di Gesù, in quel Vangelo che è Gesù, ci ha dato l’eredità delle genti” (ver.6)! Nei vers.7-8 è importantissimo cogliere una nota essenziale del dono divino della sua opera: si tratta di “comandi immutabili”, non perché sono sempre gli stessi, ma perché sono sempre perfettamente attuali e destinati ad ogni tempo, ad ogni persona, ad ogni popolo … A me come a te questa mattina!
Il ver.9 è memoria del contenuto essenziale dell’opera divina della salvezza: la liberazione da ogni male e l’alleanza d’amore con ciascuno e con tutti. Il nome di Dio, che i padri della Prima Alleanza non pronunciano per non cadere in rischi di idolatria, noi lo conosciamo e lo proclamiamo incessantemente: “Gesù!”. Perché è terribile? Perché nel nome di Gesù ogni demone è vinto e ogni sua opera si compie!
Il “timore del Signore” è la conoscenza e l’esperienza viva della verità e della bontà della Parola di Dio che si è fatta carne in Gesù. Tale è “il principio della sapienza” vera! In questo modo e per questa via si diventa sapienti, anche se mai si è finito di convertirsi e di crescere in Lui. Così “la lode del Signore rimane per sempre” (ver.10)
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Le opere del Signore oggi sono grandi,splendide,maestose,potenti,vere e giuste…
Unito a questo è `sempre` che ricorre nel salmo e che chiarisce la prospettiva e la durata nel tempo.
Forse si possono recuperare nella nostra vita le opere prodigiose che ha compiuto?
`Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi`..`le contemplino coloro che le amano`.
Come nel Magnificat.
Persone,vicende..doni ricevuti..
L`unica risposta possibile sembra la lode perenne..il rendimento di grazie..la fedeltà del cuore..stare sul pezzo!!
e che bello starci insieme!
Il salmo inizia con il ringraziamento… e si conclude con la lode, una lode per sempre. Tra questi due poli vengono indicate tutte le azioni di Dio, le sue grandi opere: dà il cibo, fa ricordare, salva, libera, stringe alleanza… E’ un Dio che si dà da fare nella nostra storia (e pensare che a noi sembra essere silenzioso, se non assente!). E ci rivela sempre qualcosa della sua personalità, del suo modo di essere: ” misericordioso e pietoso è il Signore”(v.4), “tendresse et pitié”, come traduce la Bibbia di Ger. Ha viscere di misericordia e prova una gran tenerezza per noi, suoi figli, spesso affaticati e sofferenti.