1 Dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: 2 ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. 3 Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. 4 Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; 5 a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.
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E’ molto bello l’atteggiamento interiore di Paolo. Quando egli afferma che vorrebbe essere lui stesso “anatema” a vantaggio dei suoi fratelli, mi pare si possa cogliere in lui il mistero stesso di Gesù, e il suo inabissarsi nella povertà della condizione umana fino alla morte del malfattore subita in obbedienza al Padre. Il suo dolore, testimoniato dallo Spirito Santo, è proprio un’offerta della sua vita per la salvezza dei suoi fratelli. Credo che proprio per questo, il tema-problema drammatico di Israele davanti a Gesù, si evidenzierà nel segno della speranza. E’ molto prezioso anche il riferimento a Esodo 32,30-32, e l’amore di Mosè per il suo popolo. E questo anche se ora essi sono suoi “consanguinei secondo la carne”, perché egli sa e afferma di essere stato trasferito nella nuova vita donata da Gesù, e quindi di avere con loro un legame famigliare solo secondo la carne.
Il loro rifiuto nei confronti del Figlio di Dio non cancella nulla della loro elezione e quindi della loro posizione e missione nei confronti di tutti i popoli del mondo. E tutto questo fino all’evento supremo per il quale “da loro proviene Cristo secondo la carne”(ver.5). Ma poi c’è l’affermazione suprema del nostro brano: di Gesù Paolo dice che “Egli è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli”. E’ rara l’attribuzione a Gesù del nome diretto di “Dio”. Rara e preziosissima! A me sembra che oggi – e questo io mi permetto sempre di suggerire – si debba sempre affermare che per noi cristiani Gesù è Dio. Asl punto che se qualcuno ci chiede chi è Dio per noi, noi dobbiamo, con ingenua semplicità, parlare sempre di Gesù. Si potranno poi far seguire molte precisazioni, ma prima di tutto bisogna partire sempre dalla nostra fede di Gesù, “Dio benedetto nei secoli”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.