31 Che diremo dunque di queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32 Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? 33 Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! 34 Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
35 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? 36 Come sta scritto:
Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,
siamo considerati come pecore da macello.
37 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. 38 Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, 39 né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

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Se da una parte il nostro testo ha accenti trionfali – “..noi siamo più che vincitori”(ver.37) – dall’altra tutto questo è visto solo come puro dono di Dio: “Egli…ci donerà ogni cosa insieme a lui”(ver.32). La nostra gloria è la misericordia divina che salva e accompagna tutta la nostra vita: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”(ver.31). Da questa prima “domanda retorica” scende tutta una precisazione- descrizione del nostro cammino di discepoli di Gesù e di figli di Dio.
Viene affermata innanzitutto la sovrabbondanza di ogni bene per noi. La “ragione” e la fonte di tutto questo sta nel “sacrificio” del Figlio da parte di Dio: come Abramo non aveva ”risparmiato il proprio figlio”, come dice Genesi 22,16, così Dio “non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi”. In certo senso si può dire che Dio, nel Figlio, ha dato tutto Se stesso. Quindi, “ci donerà ogni cosa insieme a Lui”(ver.32), cioè: insieme a Gesù, e con Gesù, tutto ci sarà regalato!
E quindi: nessuno “muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto”(ver.33), perché Dio ci proteggerà da ogni accusa: Egli infatti “è Colui che giustifica!”, perché questo è ciò che il sacrificio d’amore del Figlio ci dona. E quindi nessuno ci potrà condannare, perché “Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi”. Intercessione universale di divina potenza!
Peraltro nessuno “ci separerà dall’amore di Cristo”(ver.35). Anche considerando le difficoltà e le prove della nostra vita, scopriamo con crescente evidenza che ormai tutto quello che ci accade non è estraneo, ma anzi è interno al nostro rapporto con Gesù. “La tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada”…tutto è “celebrazione”, nella nostra umile vita, della Persona e dell’opera di Gesù: “Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno…”come dice il Salmo 43(44),23. La nostra vita è la sua stessa vita in noi. Per questo “noi siamo più che vincitori” come citavamo all’inizio delle nostre considerazioni. Nulla “potrà mai separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore”(ver.39). Questa è infatti, positivamente, la vita cristiana.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.