9 Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. 10 Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. 11 E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Seleziona Pagina
Il nostro rapporto con Gesù viene espresso oggi in termini molto concreti. Non è tanto una nostra adesione a Lui, non è un nostro comportamento secondo il suo Vangelo, ma tutto dipende dal “fatto” che “lo Spirito di Dio abita in voi”. Tutto dipende da questo dono! Tale dono ci sottrae al “dominio della carne”(ver.9): noi siamo “sotto il dominio dello Spirito”.
Mi piace quindi ascoltare e interpretare in senso forte l’affermazione del ver.10: malgrado tutto, malgrado anche ogni nostra debolezza e cedimento, il nostro “corpo è morto per il peccato”, cioè in direzione del peccato, in riferimento al peccato. La tensione tra morte e vita è ormai il ritmo profondo della nostra esistenza. La Pasqua è l’evento che domina la nostra intera esistenza. Continuamente noi sperimentiamo e celebriamo in noi stessi la morte e la risurrezione. La meravigliosa regola di vita cristiana che ogni giorno ascolto all’inizio della celebrazione dell’Eucaristia afferma in termini semplici e forti che la Messa è, in Gesù, “l’atto operante in noi della sua morte di croce, della sua risurrezione ed ascensione alla destra del Padre, e del suo glorioso ritorno”. Il cristiano incessantemente vive in se stesso la morte e la risurrezione di Gesù. La morte di Gesù è “operante in noi”, come lo è la sua risurrezione, per la quale “lo Spirito è vita – la vita nuova! – per la giustizia”, cioè in direzione della giustizia.
In questa prospettiva mi sembra che il ver.11 si possa intendere in due direzioni. Quando esso afferma che “Colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi”, certamente si riferisce all’esito finale della nostra vita terrena, ma nello stesso tempo attualizza l’evento finale con quello che già ora avviene in noi, appunto la morte della creatura e la risurrezione e glorificazione – in ciascuno di noi! – del Verbo Incarnato, mistero per il quale il Padre, per Gesù, nello Spirito Santo, sempre crea, santifica, vivifica, benedice e concede a noi questo bene della comunione cin Lui e della comunità tra noi suoi figli, come ancora dice la nostra regola.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.