Prosegue il programma del progetto europeo di scambi di visite fra parrocchie rurali europee di diversi paesi. Come noto, sono coinvolte 5 comunità rurali: una rumena ortodossa, una bulgara ortodossa, una estone luterana, una norvegese luterana e la nostra. Dopo la visita in Estonia, ora è la volta della città di Craiova in Romania. La nostra delegazione è composta dai diaconi Beppe Bovina e Corrado Moretti, dalle sorelle Maddalena e Tomasina e da Sergio Comellini.
Da Maddalena riceviamo la cronaca delle prime due giornate di visita:

Lunedì 8 novembre 2010
Nota previa: scusate il ritardo, ma siamo molto presi da questi giorni. I discorsi sono molto belli, i rapporti umani sono cordiali, ricchi di sentimenti e di amicizia. In questo istante sono un po’ destabilizzata, perché ho appena chiesto ai fratelli norvegesi, cristiani luterani, se hanno notizia di Babbo Natale e mi hanno guardato perplessi… proseguiamo con ordine.

Sono le 23,35 ora locale di lunedì 8 novembre, siamo in albergo a Craiova e stiamo sistemando i vestiti negli armadi. Corrado e Beppe in una piccola stanza, Sergio in una grande stanza.

Siamo partiti puntualmente da Sammartini a mezzogiorno per arrivare a Modena e prendere il treno per Milano. Il treno era in ritardo di 140’. Poco dopo ‘passava’ FRECCIA BIANCA, saliamo e via! A Reggio Emilia sale la Carla. Orami il gruppo è al completo e inizia anche il viaggio della mente e del cuore.

Arrivati a Orio al Serio, alle 18,30 usciamo a piedi sulla pista e saliamo sul nostro piccolo turboelica di 60 posti! Durante il viaggio abbiamo qualche sobbalzo e atterriamo indenni al piccolo aeroporto di Craiova.

È ormai buio. Ci accolgono due volti sorridenti. Uno è il prof. Ielo della facoltà di Teologia, uno degli organizzatori. Saliamo su due macchine e arriviamo velocemente all’Hotel Andre’s. Siamo i primi ad arrivare. Gli Estoni sono atterrati all’aeroporto di Bucarest nel primo pomeriggio e di loro non si sa nulla; i Bulgari sono in arrivo in macchina da Sofia.

Nella hall dell’albergo avviene alle 23,30 il primo incontro organizzativo del nostro gruppo. Definiamo gli orari della preghiera per il mattino dopo e subito emerge la preoccupazione per come comunicare con gli altri gruppi. Come potremo fare? Intanto arrivano Estoni e Norvegesi, tutti vestiti di scuro. Un norvegese si presenta, si chiama Nicola: è molto simpatico e comunicativo.

Saliti in camera Corrado si immerge nella consultazione del calendario liturgico ortodosso. Oggi, lunedì, è la festa della Sinassi degli arcangeli Michele e Raffaele e sabato sarà la festa di san Giovanni Crisostomo. Non potremo partecipare a nessuna delle due liturgie. Sarà per un’altra volta. I nostri cuori sono contenti. Ci addormentiamo.

Martedì 9 novembre 2010

Il primo giorno dei lavori prevede la sveglia alle 7,30! Tomasina e Maddalena non credevano ai loro occhi, mai successo da tanti anni.

Dopo la preghiera del mattino si entra subito nel tema commentando un episodio della sera precedente: un bimbo che a tarda notte chiedeva l’elemosina ai semafori. Si parla di Rom, e Corrado ricorda il progetto ROI della Piccola Carovana.

I lavori veri e propri iniziano all’Università di Craiova, dove p. Marcel fa gli onori di casa. Ascoltiamo notizie su quell’ Università, che conta oggi 32.000 studenti e vanta anche una facoltà di Teologia Ortodossa riconosciuta dal Metropolita dell’Oltenia, Irineu, di cui è il Preside.

Nella pausa caffè il clima si fa più familiare: conosciamo p. Mario, un simpatico prete rumeno che è stato parecchi anni in Italia.

Seguono le presentazioni dei vari gruppi convenuti:

  • i Bulgari raccontano della facoltà ortodossa di Sofia e di un auspicato Concilio pan-ortodosso tra le Chiese Rumena e Bulgara;
  • gli Estoni ci parlano della loro piccola università privata della Chiesa Evangelica Luterana;
  • i Norvegesi riferiscono di una facoltà teologica Evangelico Luterana, privata, di Oslo, e di una Facoltà di teologia presente nell’Università statale, cui accedono studenti di tutte le confessioni cristiane;
  • la Carla Cavallini presenta il suo Ufficio, che da anni si occupa di metodi di sviluppo delle comunità rurali;
  • i Rumeni da ultimo, raccontano delle numerose iniziative finanziate da un abbondante flusso dei denaro della UE, di cui beneficiano ospedali, case di riposo, promozioni turistiche, ristrutturazioni e restauri di edifici ecclesiastici, case di accoglienza e centri diurni…

La Chiesa Ortodossa Rumena gode di grande prestigio presso la popolazione, dimostrando professionalità nell’uso di questi fondi. La collaborazione tra Stato e Chiesa sembra funzionare bene perché regolamentato da leggi chiare che allontanano diffidenze e pericoli di ‘invasioni di campo’. Merita una menzione speciale l’Associazione Vasiliada (dipendente dal Metropolita) che cura gran parte dei progetti.

Nel pomeriggio abbiamo il tempo di visitare tre Centri Sociali, istituiti in città dall’Arcidiocesi di Craiova: uno per l’infanzia; un rifugio per i senzatetto; un centro per persone disabili.

A fine cena, p. Marcel raggiunge il nostro tavolo con un bel bicchiere di vino, proponendoci un brindisi: anche la Carla e Beppe e la Tomasina hanno dovuto riempire il bicchiere. Segue una lunga conversazione sulla Liturgia Ortodossa Rumena, quando si alza il canto… del Kristos Anesti dal tavolo dei Bulgari!

Beppe ed io ci accordiamo per rispondere con un canto Gregoriano!!!
Ma di questo forse parleranno le prossime cronache.