Caro don Giovanni, lei avrà visto come diversamente è stato commentato l’intervento del Presidente Obama a proposito della moschea che verrebbe edificata a Manhattan a pochi passi dalle torri distrutte in quel tristemente famoso undici settembre. Ho visto qua e là pareri diversi e anche a casa mia abbiamo avuto una bella discussione, dove il nostro figlio minore, di sedici anni, non solo era di parere del tutto favorevole ma addirittura ha convinto anche il sottoscritto che aveva in proposito parecchie difficoltà. Mia moglie è rimasta neutrale, come fanno spesso le mamme, per il parere sfavorevole dei nostri altri due figli. Lei cosa ne pensa? Abbiamo pensato di eleggerla tra noi come una specie di arbitro. (messaggio firmato)Innanzi tutto le dico che mi ha fatto molto piacere sapere di questa discussione in famiglia, perchè anche a casa mia questo avveniva spesso. E anche noi, avendo un papà piuttosto importante con amicizie importanti avevamo spesso arbitri “importanti” che venivano chiamati in causa per darci il loro autorevole parere. La condizione era che tutti fossimo d’accordo sulla persona da interpellare. Io non sono importante, ma spero che almeno tutti siate d’accordo sul chiedere a me l’ “arbitrato”.
A me il discorso del Presidente è piaciuto molto! Avevo letto volentieri anche quello pronunciato da lui all’Università di Washington sul tema dell’immigrazione. Questo mi è parso ancora più forte. Obama è accusato di parlare bene ma di essere piuttosto inattivo sui grandi problemi. Capisco e in parte condivido questa osservazione, anche se mi sembra che per lui ci siano pochi spazi di manovra, non tanto per la politica estera quanto per l’interna.
Seguo con molta apprensione i teatri di guerra provocati dagli Stati Uniti e adesso così difficili da portare a termine o meglio da interrompere dichiarandosi quasi sconfitti. E penso con molta preoccupazione al Medio Oriente e a Gerusalemme in particolare. Ma sono altrettanto convinto che le parole vere e buone siano sempre importantissime. In Italia ne sentiamo poche.
L’intervento sulla moschea è per me un capolavoro di quella “laicità” che non sempre noi cristiani sappiamo esprimere. E le parole di Obama mi sembrano ispirate ad autentico cristianesimo. Solo la fede di Gesù consente questa larghezza di pensiero, perchè solo noi siamo certi che Dio è Padre di tutta l’umanità. Ricordo quando a Bologna si protestò per la preghiera fatta dai musulmani in Piazza Maggiore. Ci sarà stata anche un’intenzione provocatoria. Ma per me è stato splendido che in una Piazza che in quel momento si rivendicava come “cristiana” – anche se per la verità ci si fa un po’ di tutto! – fratelli di altra fede religiosa avessero invocato il loro Dio.
Proprio perchè cristiano uno spazio non può essere che accogliente verso tutti i nostri fratelli. Il Presidente ricordava che due secoli fa fu polemica quando i cattolici chiesero di poter edificare a Manhattan il loro luogo di culto. E fu difficoltà per gli ebrei. Ma, dice Obama, è proprio la libertà che ha ispirato i grandi principi fondativi degli Stati Uniti ad esigere che ogni fede religiosa possa liberamente esprimersi. “Questa è l’America” ha voluto dire il Presidente. E con questo mi sembra abbia reso un prezioso servizio ad una nazione che spesso viene accusata di quell’inevitabile cinismo di potere che è proprio delle grandi potenze.
Il cristianesimo è la straordinaria possibilità di poter offrire una scintilla di Vangelo ad ogni situazione, ad ogni vicenda e ad ogni persona. Anche a chi sembra lontanissimo dalla sua Verità. Perchè anche a lui è in ogni modo vicinissimo l’unico Padre di tutti. Buona Domenica. Giovanni della Dozza.