papa-Francesco-AssisiMi scusi don Giovanni per i miei pensieri di vecchietta. Il Papa Francesco mi piace molto e gli voglio bene. Ma un mio nipote che è proprio un bravo ragazzo e che è bravo a mandare il computer mi ha fatto leggere tante cose brutte che dicono del Papa, anche le persone vicino a lui. Una cosa così è bruttissima, ma allora non era meglio se il Papa Benedetto andava avanti lui che era così bravo? Una cosa così non mi era mai capitata prima, perché anche i nemici ai miei tempi non offendevano il Papa. Adesso smetto di scrivere perché ho chiesto al mio nipote di spedirle queste parole e lui dopo deve uscire per i suoi affari. La saluto con affetto che leggo sempre la sua lettera sul Carlino della Domenica.

Che bel messaggio mi ha mandato, cara Signora. E poi, è così breve e completo che, meno la sua firma, ho pubblicato per intero quello che lei mi ha scritto. La ringrazio! E penso che molti dei nostri lettori la ringrazieranno. Papa Francesco ha avviato una importante riforma della Chiesa, e lo fa con grande sapienza e profonda umiltà. Non è possibile che non ci siano anche opposizioni alle sue parole e ai suoi gesti. Il problema è peraltro più vasto di quella che si potrebbe pensare come una semplice critica alla sua persona e al suo ministero. Le dimissioni di Papa Benedetto che come lei anch’io ho molto apprezzato, sono state uno straordinario gesto di umiltà e di carità, ma sono anche una denuncia chiara e severa, che diventa sempre più evidente per come il suo Successore parla e agisce. Secondo la dottrina più profonda della nostra tradizione, la Chiesa è santa, ma è formata da peccatori, quali tutti noi siamo. Proprio per questo si dice giustamente che la Chiesa deve essere sempre “riformata” per essere fedele alla sua stessa realtà. Quello che di Papa Francesco stupisce e commuove è la sua straordinaria capacità di arrivare a tutti, a partire dai piccoli, dai poveri e dai lontani. Prima di lui, molti erano considerati “fuori” dalla Chiesa e lo pensavano. Oggi il pensiero di molti è cambiato, perché il magistero papale non tanto si preoccupa di verificare chi è dentro o chi è fuori, ma ritiene che tutti siamo per strada: chi ha fatto più passi e chi meno, chi è sereno e in pace e chi vive problemi e difficoltà. Ma il Vangelo può e deve essere portato a tutti e a tutte le condizioni della vita. In questa appassionante scommessa, anche lei, cara Signora, e un po’ anch’io, siamo chiamati ad impegnarci. Buona strada a lei e ai cari lettori del Carlino. Buona Domenica.

Giovanni della Dozza.

Domenica 1 febbraio 2015.