13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. [14] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che divorate i beni delle vedove, pur sotto pretesto di lunghe preghiere: voi subirete per questo una condanna più severa. 15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. 16 Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. 17 Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? 18 E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. 19 Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? 20 Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. 22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
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Le tradizioni degli uomini e le regole mondane travestite da pie devozioni e da scrupolose attenzioni hanno chiuso il regno dei cieli sia agli scribi e ai farisei che le impongono senza assumerle veramente loro stessi, sia a quelli che innocentemente vogliono entrarvi e da queste norme vengono impediti. Questo è il senso delle affermazioni di Gesù in queste parole che, eccetto poche tracce negli altri Vangeli, sono del solo Matteo. Il ver.13 mi sembra dunque come il “titolo” di questo insegnamento del Signore.
Il ver.14 accusa scribi e farisei di celare e di praticare, sotto l’apparenza esterna di devozioni, azioni di impossessamento dei pochi beni delle persone più povere. E’ un versetto “tra parentesi” che non tutte le bibbie riportano.
La devianza delle dottrine di scribi e farisei s’intreccia con il loro sforzo per fare proseliti a tutti i costi. E questi sono destinati a diventare vittime e insieme operatori negativi di tali dottrine deviate e devianti, che umiliano la vita delle persone e la conducono alla rovina e alla condanna. Così il ver.15.
Per i vers.16-22 propongo un criterio di interpretazione che mi sembra di veder confermato in una nota delle bibbie. Mi sembra che l’accusa del Signore verso le dottrine di scribi e farisei sia di sovvertire l’ordine di importanza e di rilevanza che è necessario criterio di interpretazione di ogni norma. Da un dato essenziale derivano disposizioni che sono comprensibili e importanti relativamente al dato di fondo che le genera, le giustifica e le sostiene. Gesù li accusa di aver del tutto capovolto questo criterio, rendendo assolute norme che sono solo derivate. Così, il tempio vale ben di più dell’oro del tempio. L’altare è l’elemento che rende signficativa l’offerta che vi si pone sopra. Se non si parte da ciò che è fondamentale, si fa diventare assoluto quello che è relativo. Ed è relativo appunto rispetto al dato fondante. Il ver.22 ci ricorda che alla fine il dato fondante è Dio stesso. Ieri sentivo dire che il volersi bene non è il motivo profondo del matrimonio cristiano, che invece deve essere interpretato come l’offerta fatta a Dio attraverso la relazione con la persona che sposiamo. Ma l’elemento fondante è l’amore di Dio! E quando si vuole bene si è già dentro il mistero dell’Amore. Da questo solo può derivare l’offerta della propria vita. Anche un non credente, quando ama, celebra nella sua persona l’amore di Dio, anche se ancora non è in grado di cogliere il significato meraviglioso della Croce di Gesù come offerta della vita e come sacrificio d’amore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
P.S. Oggi è per noi festa importante: la memoria del Beato Papa Giovanni. La Chiesa ha scelto questo giorno perchè ricorda l’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano Secondo e il discorso inaugurale con il quale Papa Giovanni l’11 ottobre 1962 ha dato la grande svolta e la grande direzione all’assise conciliare. La Dozza e Sammartini si trovano a Messa insieme questa sera alle 19.15 nella chiesa della Dozza. Speriamo poi di poter vedere un documentario importante su questi avvenimenti. Vi invitiamo nella consapevolezza che quasi tutti potrete stare con noi in comunione di preghiera e di affetto… solo a distanza. Arrivederci, in ogni modo!
Tre paroline: “Guai a voi!”: come si è osservato altre volte, non si tratta di maledizioni o di minacce; si riferisce, piuttosto, al lamento funebre, in uso in Israele e presso altri popoli. Si potrebbe rendere in italiano con “Ahi!”: operando così, voi decretate la vostra morte definitiva; siete destinati a una fine totale… – “Ipocriti!”: efficace la traduzione di “teatranti”, un’attribuzione valida anche per noi, oggi. – “Stolti!”: si può tradurre con “pazzi” e indica il rovinare completamente la propria esistenza, darle una direzione sbagliata. – Il Signore ci indica la via della sapienza e della vita…