29 Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. 30 Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, 31 tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
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Mi sembra molto importante l’insistenza con la quale Matteo ricorda l’immersione di Gesù nelle povertà della storia umana, e il suo infaticabile operare per soccorrere e sanare.
Mi permetto una piccola osservazione su quel “li guarì” del ver.30. Certamente il Signore guarisce tutti questi infermi – “zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri…” – ma forse conviene non dimenticare che il primo significato del verbo reso in italiano con “guarire”, è propriamente “curare”. Addirittura l’origine di questa parola è “servire”. Dico questo perchè mi pare importante aver chiaro che non si tratta di una specie di atto magico con il quale Gesù libera le persone dai loro mali, ma il suo piegarsi su di loro per servirli.
A questo si aggiunge il rilievo del ver.31 dove si dice dello stupore della folla “nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano”. Alla lettera il testo dice “..i muti parlanti, gli storpi sani…”, quasi volesse insinuare che questi poveri in certo senso rimanevano nelle loro infermità, erano cioè muti, storpi e ciechi…, ma (!) parlavano, erano guariti, vedevano…Ricordo una sorella piena di fede, cieca dalla nascita, che con serenità quasi giocosa affermava di vederci molto bene…Non sempre la guarigione si identifica con la soluzione del problema fisico. Vedo in molte persone il dono di una profonda salvezza, pur permanendo la realtà severa della loro patologia fisica o psicologica.
E’ molto importante l’ultima Parola del nostro testo: “E lodava il Dio di Israele”. Vedendo l’opera di Gesù, lodano Dio! Non lodano Gesù, ma Dio. In Gesù lodano Dio! Perchè in Lui riconoscono la presenza di Dio. Riconoscono che Gesù è il Figlio di Dio. E’ bello sperare che anche nei cristiani si colga la presenza di Dio. E in loro e per loro si lodi Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
v. 29 “Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là.” Sono gli stessi luoghi dell’inizio della predicazione: la Galilea delle genti. Gesù “sale/siede sul monte”: come nel tempio nuovo a cui possono salire le “tribù del Signore” per adorare il Dio di Israele. Con la differenza che nel vecchio tempio non potevano entrare ciechi, storpi e menomati, invece qui possono entrare, anzi vi vengono “gettati”. Queste malattie che sono un peso troppo grande per noi vengono gettate davanti al Signore. Cfr 1 Pet 5:7 “[gettate] in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.”
Abbiamo già visto (Mt 14:14 ss) Gesù curare i molti malati che venivano portati a lui, e subito dopo nutrire le folle: là 5000 persone, senza contare le donne e i bambini, e subito dopo al brano di oggi, lo vedremo di nuovo nutrire altre 400 persone. Questo ci dice la premura del nostro Dio verso le folle che accorrono a Lui: sa che non basta guarire i malati, ma si preoccupa anche di dare loro il cibo necessario per vivere.
E’ molto bella l’immagine che oggi questo brano ci porta della folla che va a Gesù: è una folla che ha “con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati”: di questi ultimi non viene precisato che guai abbiano. E’ una bella immagine della Chiesa: ognuno ha molte persone, porta con sé molte persone, e anche viene portato dagli altri. Perciò questo è un segno del popolo di Dio quando si riunisce intorno al Signore per la Messa: ciascuno ha molti altri con sè. E in un certo senso nessuno vi va da solo, ma ciascuno è portato da altri.
I malati “gettati” davanti a Gesù: questo verbo violento, suggerisce che l’azione possa essere fatta con un grande senso di impossibilità, quasi di disperazione. E’ come dire a Gesù: Pensaci tu! Per noi è un peso troppo grande!. “E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano”: “piena di stupore”: forse non se la aspettava, tutta quella misericordia di Dio! “E glorificava il Dio di Israele.”
mi rivogo al titolo giovanni nicolini ha detto ..
perche bisogna complicare sempre le cose ,distorcere la parola di Dio !
Gesu’ in quei momenti stava parlando a gente semplice e se i ciechi recuperavano la vista ,e la recuperano anche ai giorni nostri ,e gli zoppi e i muti erano guariti e recuperavano le loro funzioni ,e succede anche oggi per la preghiera fatta con fede perche si deve dire che il significato era un’altro e si intende dire che chi era cieco poi ha capito delle cose ma e rimasto cieco ma ha compreso e per questo no lo era piu’.voglio dire che si puo’ essere ciechei nella vita non vedendo delle cose che sono importanti come la misericordia e la pieta’ e poi attraverso un incontro con Dio venire alla luce di tutte queste cose buone come e accaduto nella mia vita io ero un delinquente con tutte le sue caratteristiche e Dio mi ha incontrato ed ha cambiato la mia vita ecco egli mi ha dato la vista ,ma in quella occasione Gesu’ parlava di veri ciechi e veri sordi e veri storpi,non siate come quelli che Gesu’ chiamava ciechi guide di ciechi .La BIBBIA dice che la sua parola e verita’e non va ne cambiata e ne interpretata su circostanza ,se la chiesa di oggi non vede piu’ i miracoli che Dio compie invece ancora oggi su tutta la faccia della terra si deve chiedere dove ha lasciato la fede.