9 Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga; 10 ed ecco un uomo che aveva una mano paralizzata. Per accusarlo, domandarono a Gesù: «È lecito guarire in giorno di sabato?». 11 Ed egli rispose loro: «Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l’afferra e la tira fuori? 12 Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene». 13 E disse all’uomo: «Tendi la tua mano». Egli la tese e quella ritornò sana come l’altra. 14 Allora i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
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Nel campo di grano del testo precedente il Signore ha trasformato una proibizione dettata dalla legge del sabato in una festa dei poveri, nutriti dalla bontà di Dio, e non più impediti dalle prescrizioni degli uomini. La “rivelazione” del pieno significato del sabato (non del suo annullamento!) continua oggi con la vicenda dell’uomo malato che Gesù incontra nella sinagoga. Con quella domanda – “è lecito guarire in giorno di sabato?” l’intenzione degli accusatori è quella di proseguire il dibattito già inziato per creare difficoltà a Lui e al suo insegnamento.
Oggi l’insegnamento del Signore non fa diretto riferimento alle Scritture, ma scende ad un fatto della vita ordinaria: è sabato e una pecora cade in un fosso. Il suo padrone l’afferra e la tira fuori. Un nota della bibbia dice che l’insegnamento rabbinico vietava questo. Ma la consuetudine contadina trascurava la prescizione perchè non poteva rinunciare al bene di un animale. Gesù sa bene a chi sta parlando! Per questo può al ver.12 arrivare subito alla conclusione che gli interessa evidenziare: “Ora, un uomo vale ben più di una pecora!” Certo! Perchè tutto quello che è stato fatto e disposto da Dio è per il bene dell’uomo! Per la sua salvezza! Per la pienezza della sua vita! Già commentando la vicenda della spigolatura di sabato ci sembrava che la citazione di Osea 6,6 volesse portare al pensiero che tutto Dio ha fatto per amore della creatura umana. La deroga alle regole dei maestri praticata dai contadini per la loro pecora è pallida immagine di quello che Dio vuole per la sua creatura amata! La tradizione dei maestri sbaglia quando impedisce che in ogni modo tutto concorra al bene che Dio vuole per l’uomo!
La “correzione” che la nuova versione della bibbia italiana porta alla precedente è molto utile!. L’espressione del ver.12 – “Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene” – è traduzione letterale del testo e sottolinea il senso del sabato come giorno nel quale in ogni modo va bene fare il bene! La precedente versione diceva che “è permesso fare del bene di sabato”. Qui invece si sottolinea che il sabato è eminentemente il giorno del fare il bene! In seguito si preciserà che il “riposo”, il “non fare”, richiesto dalla legge del sabato è per celebrare e glorificare il far bene da parte di Dio. Come di sabato il contadino salva la sua pecora, Dio salva la sua creatura amata!
Evidentemente l’affermazione di Gesù e la guarigione da Lui operata convincono ancora di più gli oppositori sulla opportunità di toglierlo di mezzo, perchè questo rabbino di Galilea sta disfando il sistema che “tiene in ordine” la coscienza e il regime di vita di tutto il popolo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Collegato ai versetti precedenti, anche questo testo mette in evidenza il giogo pesante imposto dalla Legge se non è vivificata dalla misericordia e dalla carità di Cristo.E’ notevole il ‘passaggio’ dalla distesa dei campi e delle messi da cui Gesù e i discepoli si allontanano per entrare nella sinagoga’ loro’, quasi a indicare la ‘strettezza’ di un insegnamento ridotto a pura osservanza. L’uomo che non può stendere la sua mano rattrappita è segno anche della mancanza di dilatazione del cuore nel gesto ampio dell’amore (cfr 1Pt, 1,22). Gesù è venuto per sanare la inoperosità nella carità come la strettezza di cuore, con la sua Passione e morte, in certo modo già qui preparata dalla opposizione dei Giudei.
Letteralmente il testo dice che la pecora caduta nella fossa è una sola, è ‘unica. Sembra sottolineare che ogni creatura è unica davanti al suo Dio, preziosa e degna di essere salvata (tanto più se perduta o caduta…) . Viene richiamata la parabola del buon samaritano che passando si piega sulle ferite dell’uomo caduto in mano dei briganti (Lc 10.25-28)
Il vr 12 sottolinea la necessità di ‘far del bene’: è quanto dice Pietro a Cornelio, parlando di Gesù di Nazaret, ‘il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui’ ( Atti 10,38)
L’uomo stende la mano alla Parola di Gesù: l’obbedienza di questo gesto ‘impossibile’ fa sì che tutto l’uomo sia risanato, nella sua interezza ( cfr Gv 5).