11 Vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. 12 Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». 13 Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
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Una Parola molto breve, oggi. Ma densa di interrogativi, ai quali mi avvicino con molta esitazione. E sperimentando come sempre la pochezza della mia fede. Tuttavia mi sembra di cogliere il senso generale delle parole dette da Gesù. I segni non sono segni “per credere”, ma sono segni “del credere”. Se e quando crediamo, la nostra vita si riempie di segni della fede di Gesù.
Mi attrae molto la sua reazione alla richiesta di “un segno dal cielo”. Gesù risponde non solo con le parole, ma anche con quel sospiro profondo. Questo ci porta a poco prima, quando in Marco 7,14 apriva gli orecchi del sordo e gli scioglieva il nodo della lingua. Anche allora c’era un riferimento al cielo: “guardando verso il cielo”, e c’era questo sospiro: “emise un sospiro”. Ci trovavamo là nel miracolo della Parola che poteva essere udita e poteva essere proclamata! Dicevamo allora di trovarci nel cuore della fede di Israele, alla quale l’uomo sordo e muto poteva accedere. Qui invece si chiede un segno come prova della fede. Ma è solo accogliendo nella persona di Gesù la Parola di Dio che si può entrare nei segni della fede. Tutto sta nel dono della Parola ascoltata e proclamata.
E di quale “generazione” si tratta? Della generazione di Adamo. La generazione credente è quella dei figli di Dio. I piccoli e poveri figli di Dio. Piccoli e poveri secondo la Parola che in Gesù piccolo e povero hanno ricevuto e accolto. Il nostro essere anche oggi intorno a questa parola potendo ascoltarla e comunicarla tra noi e a tutti, questo è il dono e il segno della nostra fede. E’ il dono che ci mostra tutti e tutto nella luce e nella vita nuova di Lui in noi poveretti e peccatori.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il brano di oggi mi sembra interessante per il fatto che suggerische come la divinità ha sue strade per manifestarsi che tendenzialmente non hanno a che fare con ciò che comunemente sono considerate tali per cui un fenomeno come il segno potrebbe sviare.
andrea resca