35 Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; 36 congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». 37 Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». 38 Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». 39 E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. 40 E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. 41 Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. 42 Tutti mangiarono a sazietà, 4 3e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. 44 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
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Credo sia bene accogliere questa Parola del Signore come un miracolo, certamente. Ma anche, e forse sopratutto, come una “parabola”. Come un gesto significativo di grande spessore per la vita del credente. E forse è sempre così! In certo senso il “miracolo” è sempre rivelazione e dono di una luce che accompagna la vita di ogni discepolo, al di là dello specifico fatto straordinario che racconta.
Dunque quella grande folla che aveva mutato il programma di riposo dei discepoli di Gesù, ora deve essere congedata perchè possa procurarsi da mangiare andando per le campagne e i villaggi dei dintorni prima che sia troppo tardi. La controproposta di Gesù è quella di disporre loro, i discepoli, la mensa per tutti. Dunque, devono essere loro a fare questa enorme spesa necessaria per nutrire tutti? Gesù ritiene che sia meglio controllare di quanto si possa disporre. Vengono trovati cinque pani e due pesci!
Si prepara la mensa. Così veniamo a scoprire che il “luogo deserto” del ver.35 è in realtà un enorme prato di erba verde (ver.39): un’immagine che mi provoca verso un giardino, forse addirittura un’evocazione del grande lussureggiante giardino delle origini (Genesi 1-2). Alla fine, al ver.44, verremo a sapere che ci sono cinquemila uomini da far sedere tutti “a gruppi”, come vuole Gesù al ver.39. Non ci è detto come questi gruppi si caratterizzino; di fatto si formano gruppi di cento e di cinquanta che si siedono per la cena. Sembra di poter cogliere almeno il segno di una unicità dell’evento per una varietà di situazioni, o di appartenenze, o di linguaggi, o di culture, o di provenienze…di tutta questa folla.
Ed ecco, al ver.41, il miracolo. Gesù prende i cinque pani e i due pesci, alza gli occhi al cielo, recita la benedizione, spezza i pani e li dà ai discepoli perchè li distribuiscano a tutti. Ugualmente divide i due pesci per tutti i cinquemila. Non ci è detto se i pani ingrandiscano quando vengono spezzati, o se pur essendo ridotti a cinquemila frammenti minimi, sono ugualmente capaci di nutrire a sazietà cinquemila persone. Così pure si deve dire per i due pesci. Di fatto, alla fine ci sono resti di pane e di pesce tali da riempire dodici ceste. Una per ogni discepolo?
Quindi! La gente poteva forse procurarsi quello che le occorreva, ma Gesù ha voluto far preparare questa grande cena sul prato, dove i discepoli hanno distribuito pani e pesci, a partire da quei cinque pani e da quei due pesci che Gesù ha preso in mano e ha spezzato. Un miracolo, che vuole essere anche un grande insegnamento e una prospettiva profonda per il futuro. Al ver.52 di questo stesso capitolo verremo a sapere che è molto importante capire bene il senso di quello che è avvenuto. Ma per questo è necessario che il nostro cuore no sia indurito.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Lectio 2008
http://lectioquotidiana.blogspot.com/2008/07/mc-630-44.html