1 Giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. 2 Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. 3 Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, 4 perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. 5 Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. 6 Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi 7 e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». 8 Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». 9 E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». 10 E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. 11 C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. 12 E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». 13 Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. 14 I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.
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Lectio 2008:
http://lectioquotidiana.blogspot.com/2008/06/mc-51-14.html
Abbiamo la possibilità di cogliere oggi tutto il rilievo di quella traversata notturna sul mare in tempesta, e quindi il dono della fede come potenza nuova e vera contro il mistero del Male! Là era rappresentato dalla tempesta. Qui è presente nella figura drammatica e grottesca dell’indemoniato. Tutto sta a significare quello che è esperienza inevitabile nella natura e nella storia dell’uomo, e cioè il mistero di questa presenza negativa, il Male appunto, che domina l’esperienza umana e che non trova spiegazione. Perchè il Male? Che cosa è il Male? Scrivo consapevole di fare solo accenni fugaci e superficiali su un tema che meriterebbe ben altra trattazione e ben altra fede che la mia. Resta che in questo uomo spaventoso e quasi ridicolo nella sua negatività possiamo e dobbiamo cogliere questa realtà negativa che fin che si vuole si può attribuire alla responsabilità di qualcuno – o di Qualcuno! – ma che ritorna a noi come sfida ineliminabile.
Di fronte a tutto questo, nell’immagine e , bisogna dirlo, quasi nella “parabola” di quella traversata notturna, Gesù faceva emergere il dato della fede come dono di Dio e come potenza nuova dell’uomo per affrontare e vincere il Male che tiene prigioniera la storia dell’umanità e la vicenda di ogni uomo. Oggi assistiamo, si può dire, al dono della fede fatto a quest’uomo! Un uomo straniero! Perchè queste non sono faccende e vicende che riguardano una “religione”, o una qualsiasi ideologia. Questo è problema e tema che domina l’intera umanità. Abbiamo già incontrato tutto questo nei capitoli precedenti. Oggi però tutto viene tematizzato in maniera molto più diretta e forte.
Ed è molto forte il “riconoscimento” di Gesù da parte dell’indemoniato, o meglio, da parte dei demoni che tengono prigioniero quell’uomo. Ed è sorprendente la determinazione e la calma con la quale Gesù interviene dicendo allo spirito impuro di uscire da quell’uomo. Ma ancor di più è sorprendente il dialogo che Gesù intrattiene con il demone, chiedendogli come si chiama. Una nota delle bibbie ci aiuta a capire l’entità del problema dicendoci che “legione” vuol dire seimila uomini stranieri armati fino ai denti. E’ un riferimento eloquente al “padrone di casa” che domina la Terra di Dio come una provincia imperiale. Un dominio implacabile e invincibile. Ma ormai impaurito davanti al nostro piccolo Gesù.
Non sono sicuro di interpretare bene la richiesta dei demoni, che non vogliono lasciare il paese e chiedono di entrare nei porci, animali impuri per eccellenza per la fede ebraica. Forse i demoni pensano ancora ad una perenne compresenza e inimicizia tra due poteri. Ma il destino dei porci sembra voler essere figura dell’esito finale della lotta che Gesù condurrà contro il Male e la Morte fino alla sua Pasqua. La figura è quella della morte del Male. Della morte della Morte.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Grazie….spesso queste tue meditazioni aiutano a districarsi nei casi della vita. Grazie per il tuo lavoro interiore, che è prezioso in un mondo dove il Senso spesso sfugge.