22 Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». 23 Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? 24 Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; 25 se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. 26 Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. 27 Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa
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Solo il Vangelo, solo la buona notizia di Gesù può custodirci nella lucidità e nella libertà interiore e intellettuale che renda evidente la separazione e l’opposizione tra il regno di satana e il regno di Dio. Gesù si espone in modo forte all’accusa di scacciare “i demoni per mezzo del capo dei demoni”(ver.22), sia perchè Egli si immerge totalmente nel mondo dell’infermità umana con tutte le sue drammatiche ferite, sia perchè chi ha bisogno di essere salvato e sanato lo cerca e lo insegue con grande impeto. Le spiritualità tradizionali tengono ferma una separazione rituale tra i due mondi. Gesù invece sembra contaminarsi con questo mondo che, da parte sua, lo riconosce e in certo modo lo denuncia confessandolo presente e operante. Chi vuole bene ai poveretti, diventa in qualche modo uno di loro. Ma questo avviene nell’intento di liberare da una prigionìa, e non certo per approvarla!
E neppure il regno del male, evidentemente, vuole la propria distruzione! Vuole autocoinservarsi, piuttosto, ed estendersi. Se fosse diviso in se stesso, questa sarebbe la sua fine. Invece molte volte si scopre, al di là di travestimenti e di mistificazioni, quanto la logica del male sia coerente e mafiosamente compatta! Tale mi sembra, quindi, il ragionamento dei vers.23-26.
A questo punto Gesù introduce una parabola molto efficace. Descrive satana come “un uomo forte”(ver.27), dei cui beni si può impossessare uno più forte di lui “se prima lo lega”. Questa è l’opera del Signore che con la sua Parola e la sua opera imprigiona il male e si impadronisce – diventa il Signore! – di tutto quello che satana aveva fatto suo. La lotta fondamentale è quella tra il Signore e il demone. Troppe volte ci si lascia trascinare dal pensiero che siamo noi a poter vincere il male che ci imprigiona. Tutta la fede ebraico-cristiana è raccolta intorno alla certezza che solo Dio può liberare dal male e dalla morte: “Dio vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto”
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
lectio 2008:
http://lectioquotidiana.blogspot.com/2008/06/mc-322-27.html