23 Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24 I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». 25 Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? 26 Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». 27 E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28 Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

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Mi impressiona la forza della Parola che oggi il Signore ci regala, per come connetta un’osservanza religiosa con il volto concreto della storia. Tale volto concreto riguarda la fame e più in generale la povertà della gente. La forza della considerazione di Gesù trasforma questi campi di grano in un luogo di grande e nuova liturgia! L’episodio in sè è modesto e specifico, ma rapidamente assumerà dimensioni di straordinaria vastità. Come già abbiamo visto in tutti gli episodi narrati in questo capitolo il discorso muove dall’obiezione che viene dall’osservanza farisaica. Non trovo nella Bibbia una precisa indicazione circa la proibizione di cogliere le spighe di sabato, che certamente si può dedurre dalle disposizioni generali sul riposo sabbatico. Ma proprio questo consente e anzi esige che si colga il significato più profondo di questa Parola di Dio.
La risposta di Gesù con la citazione dei fatti che possiamo ricordare in 1Samuele 21 amplia il discorso con il riferimento ai “pani dell’offerta” che nella Casa di Dio solo i sacerdoti possono mangiare. Il confronto con il povero gesto dei discepoli e ironicamente grandioso. Eppure proprio nella fame di Davide e dei suoi compagni Gesù coglie l’indicazione profetica del fine vero e ultimo della legge del sabato! Tale fine non è l’osservanza stessa del sabato, ma il bene dell’uomo! Perchè tutto è fatto e disposto da Dio per il bene della sua creatura amata! Questo diventa il criterio assoluto di interpretazione di ogni norma!
E’ quindi assolutamente necessario ed essenziale che “il Figlio dell’uomo sia signore anche del sabato”, perchè Egli è venuto a svelare e realizzare quello per cui il sabato e la sua severa normativa sono stati creati! Altrimenti l’uomo sarebbe stato “fatto per il sabato”. Invece “il sabato è stato fatto per l’uomo”! Ogni elemento della creazione e della storia ha come sua ragione e come suo scopo il bene del grande incontro tra Dio e la sua creatura amata, e quindi il bene di questa stessa creatura! La grande legislazione del sabato, così essenziale nella vita di fede dei nostri padri ebrei, è profeticamente tesa verso il bene supremo dell’uomo, che è il suo riposo e la sua pace in Colui che l’ha creato e lo ama.
Credo sarebbe prezioso anche nel nostro tempo, e per i molti delicati problemi etici che lo caratterizzano, collocare sempre tutto nel grande orizzonte del mistero dell’Amore. E’ questa la via per trovare con sorpresa e gioia come la Parola di Dio, diversamente dalla rigidità della Legge, sappia entrare nella storia con tutta la sua potenza di salvezza e di pace.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
lectio 2008:
http://lectioquotidiana.blogspot.com/2008/06/mc-223-28.html