21 Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22 Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23 Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24 dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25 E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26 E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27 Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28 La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
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lectio 2008:
http://lectioquotidiana.blogspot.com/2008/05/mc-121-28.html
E’ di grande rilievo che questa liberazione dallo spirito impuro avvenga in una sinagoga. Certamente l’economia antica conosce il mistero del male. E conosce la sua potenza-prepotenza che tiene prigioniera l’esistenza umana. Ed è ben consapevole che solo Dio può liberare da una schiavitù molto più forte di ogni umana possibilità di liberarsene. Si può dire quindi che questa presenza dell’indemoniato nella sinagoga mette in evidenza un dato essenziale della rivelazione ebraico-cristiana: il mistero del male, cui è intimamente connesso il potere della morte. Israele conosce Dio come liberatore e salvatore proprio in riferimento al mistero del male di fronte al quale l’uomo è debole e vinto. Si potrebbe arrivare a dire che Israele, per il dono della Legge divina, conosce lucidamente l’opposizione tra il bene e il male, ma deve giungere alla rivelazione della potenza divina capace di liberare l’uomo dal male. Per questo l’episodio che oggi riceviamo dalla Parola di Dio è di grande rilievo. Ed è di grande rilievo che faccia seguito alla chiamata dei primi discepoli, come ascoltavamo nel testo precedente. Questa chiama che vuole rivolgersi a tutti, e a tutte le condizioni dell’umanità, trova davanti a sè la presenza forte del male che si oppone a tale liberazione. Come i quattro pescatori chiamati da Gesù, Gesù vuole chiamare anche quest’uomo prigioniero del male! La chiamata alla salvezza è quindi anche liberazione dal male?
Ancor prima del suo incontro con l’indemoniato, Gesù stupisce l’assemblea sinagogale per la potenza del suo insegnamento. L’espressione italiana che qualifica la predicazione di Gesù come quella di “uno che ha autorità”, deve essere intesa secondo il significato letterale della parola, cioè con “potenza”. E’ questo che distingue l’insegnamento del Signore da quello degli scribi: la sua Parola compie quello che afferma. La potenza della sua Parola è la potenza stessa di Dio!
Tale potenza “lo spirito impuro” la coglie pienamente come inimicizia radicale nei suoi confronti: “Sei venuto a rovinarci?”. E subito: “Io so chi tu sei: il Santo di Dio!”. Qui si pone un tema di grande portata che mi limito ad accennare, e cioè quello della scienza del male. Si deve risalire fino al tema dell’albero della conoscenza del bene e del male? Io penso di sì, ma non voglio farvi perdere tempo con i miei pensierini-pensieracci. Certo resta in ogni modo quell’impressionante ingiunzione da parte di Gesù al ver.25: “Taci! Esci da lui!”. Dunque il “sapere” è neutro o addirittura sempre buono, o c’è anche un “sapere cattivo”? Sono tutte domande che solo citiamo senza qui affrontarle. S’intende che se qualcuno vuole perdere un po’ di tempo possiamo trovare il modo di riflettere insieme. Adesso qui voglio solo sottolineare la grande importanza di questo incontro del Signore con il dramma della storia umana.
Dunque, Gesù opera il miracolo, e in un orizzonte di drammaticità dolorosa lo spirito impuro esce da quell’uomo. Altra domanda che possiamo porci: ogni chiamata di Gesù alla vita nuova è sempre anche liberazione dal mistero di male che tiene prigioniera l’esistenza umana? Anche i primi quattro chiamati sono stati innanzi tutto liberati?
Si afferma in ogni modo il convinto stupore per la potenza dell’insegnamento nuovo che Gesù porta: “Comanda persino agi spiriti impuri e gli obbediscono!”(ver.28).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
In questo incalzare di eventi (“E subito…, e subito…), eccoci all’incontro con il primo indemoniato. Come è noto, non si tratta di satana o del diavolo (che sono la stessa entità). Mai nel Vangelo si dice che il diavolo abbia “posseduto” qualcuno. L’indemoniato o “l’uomo con uno spirito impuro – scrive un esperto – è un individuo che ha aderito volontariamente a un sistema di valori che lo rende ostile all’insegnamento di Gesù”. Mi piace anche la proposta di don Giovanni, che vede rappresentato qui, più generalmente, “il mistero del male di fronte al quale l’uomo è debole e vinto”. – Quello di Gesù è un insegnamento nuovo! Come spiegano i commenti, nuovo non nel senso che è il più recente e va ad aggiungersi ai precedenti (neos), ma nel senso di una qualità superiore, qualità che procede da Dio e rende superati tutti gli altri (kainos).