20 La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. 21 Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». 22 Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! 23 In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. 24 Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. 25 Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe». [26]

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Vedo che le note delle bibbie introducono parecchi ragionamenti sulla struttura del nostro brano, e suppongono aggiunte e aggiustamenti. Io preferisco accoglierlo come si presenta, perché mi pare di vedere molte luci anche là dove il discorso può apparire un po’ imbrogliato. Noi teniamo ferma l’ipotesi che il fico seccato, anche per l’ulteriore pensiero espresso dall’immagine della cacciata dei venditori del tempio, sia il segno del superamento e della fine dell’antica economia della legge e del culto. Un’eventualità che sembra ben difficile pensare data la grande secolare tradizione di Israele. Proprio per questo motivo Gesù sarà condannato a morte!
Gesù risponde all’osservazione di Pietro su quanto è avvenuto alla pianta con l’esortazione alla fede: “Abbiate fede in Dio!”(ver.22). Possiamo chiederci a quale “monte” Gesù faccia riferimento, ma è plausibile ritenere che si tratti proprio del monte Sion dove sorge il tempio, che anzi appariva essere una cosa sola con il monte, come la sua cima bianca nello splendore dei suoi marmi. La potenza della fede è tale che quello che si chiede con fede avverrà certamente. Chiedere è chiedere nella preghiera. E’ la preghiera fatta con fede E’ la potenza della preghiera: così la fortissima affermazione del ver.24: quello che si chiede nella preghiera avendo fede di averlo già ottenuto, accadrà.
La preghiera ha però in sé una condizione assoluta. Non può essere divisione o inimicizia verso qualcuno: “..se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate”. Si chiede che sia “gettato in mare” ciò che si vuole eliminato, ma le persone devono essere sempre perdonate e quindi ricuperate nella comunione fraterna. E questo per un motivo semplice e assoluto. E cioè che anche noi siamo peccatori bisognosi di essere perdonati da Dio (ver.25). Perdono del fratello e perdono di Dio sono assolutamente intrecciati e connessi. Sia come esigenza, sia come efficacia. Si deve allontanare il peccato e amare il peccatore. Così Dio fa con noi!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.