32 Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: 33 «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, 34 lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
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PRIMA PARTE
Considero di grande importanza la descrizione del viaggio verso Gerusalemme, così come ce la propone il ver.32: Gesù cammina davanti ai discepoli. Dunque, li precede. Precedendoli fisicamente nel cammmino, precede il cammino che conduce tutti verso la morte. Rispetto ai primi due annunzi della sua Pasqua che abbiamo incontrato in Marco 8,31-33 e 9,30-32, oggi è molto forte il loro coinvolgimento da parte di Gesù: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme”! Questo coinvolgimento provoca in loro sgomento e paura, come anch’io sono sgomento e impaurito davanti alla prospettiva della morte. Morte che è anche la mia morte. Ma proprio questa è la suprema e sublime novità della storia e quindi della vicenda di ognuno di noi: mentre le filosofie e le teologie si domandano chi o che cosa ci sia “dopo”; forse nulla, forse Dio, forse…, qui si dice che in Gesù Dio ci precede, cammina davanti a noi. Sono molto affezionato ad un misterioso versetto del Vangelo secondo Giovanni, dove uno dei Dodici,Tommaso, dice “Andiamo anche noi a morire con Lui”(Gv.11,16). In ogni modo, la nostra strada verso la morte non è più drammaticamente solitaria, perchè Lui, Gesù, il Figlio di Dio, ci precede.
E’ il terzo annuncio della sua Pasqua. Lungo la strada del Vangelo, Gesù ribadisce di tempo in tempo l’esito finale di tutto che è anche il senso di tutto. Tutto il Vangelo, tutta la Scrittura, è un grande cammino verso la Pasqua di Gesù, perchè sia anche la nostra Pasqua. Per questo noi ogni settimana ascoltiamo la memoria della morte e della risurrezione di Gesù! Perchè questo è la luce, la guida e l’esito di tutta la Parola di Dio, di tutto quello che Gesù è venuto tra noi ad annunciare e a compiere: la morte come sacrificio d’amore e apice dell’amore, e la risurrezione, volto nuovo e ultimo della vita. Tutta la vita è Pasqua.
SECONDA PARTE
Per due volte compare al ver.33 il verbo “consegnare”: un verbo che vuol dire anche “tradire, trasmettere”. Si dice quindi, per esempio, che ogni “traduzione”, e ogni “tradizione”, è anche un “tradimento”. Io voglio dire che anche il tradimento più perverso, come ad esempio quello qui ricordato come misfatto dei sacerdoti e degli scribi che consegnano Gesù ai pagani, è anche una trasmissione, una consegna appunto. Dal tradimento dei capi degli ebrei anche i pagani sono beneficati del dono di Lui. Lo uccideranno, ma, come ancora ascoltiamo dal Vangelo secondo Giovanni, che cita Zaccaria 12,10 : “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto”(Gv.19,37).
Il ver.34 descrive la passione e la morte di Gesù in termini crudi e crudeli: “…lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno..”. Anche ai nostri tempi dobbiamo ogni giorno assistere a questi orrori di morte, e in termini anche molto sottili, ad una generale tendenza a “disumanizzare” la morte, pur nella potenza e nella raffinatezza dei nostri procedimenti scientifici e tecnici . Ma anche in questo Lui ci precede, affinchè nessuno sia abbandonato ad una desolazione disperata. Alla fine di ogni cammino c’è Lui che ci precede e ci aspetta.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.