7 Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 8 Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 9 Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? 10 E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? 11 Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! 12 Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti. 13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. 14 Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!
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“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete…”: Gesù ci dà l’immagine di come dovremmo comportarci da “figli del Padre”, e cioè in dialogo continuo con lui, a parlargli dei problemi nostri e dei fratelli. Il Padre è pronto a dare “cose buone” ai suoi figli, tutto ciò che alimenta e aumenta la vita. Colpisce quella espressione di Gesù: “… se voi che siete cattivi…”: è così, in confronto alla straordinaria bontà del Padre. – “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: avere a cuore il bene, l’interesse dei fratelli come fosse nostro. Grazie al dono dello Spirito, possiamo fare nostro questo atteggiamento.
Accolgo la Parola che oggi il Signore ci regala come un grande meraviglioso inno alla povertà evangelica.
Il credente è costituzionalmente un “povero”: è piccolo, fragile, impaurito, affamato e assetato, solo …ed è un povero peccatore.
Egli è colui che Dio ama e vuole salvare!
I vers.7-8 sono il canto gioioso della salvezza del povero.
I verbi che ne dicono la condizione e l’azione ricevono ciascuno una risposta che è la visita e la grazia del Signore che soccorre la povertà dell’uomo: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”!
E nessuno verrà ignorato o abbandonato dal Signore: “Chi chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto”.
Allora, ai vers.9-11, ecco la luminosa spiegazione di questa vicenda: Dio fa questo per noi, perché è nostro Padre!
Per approfondire questa rivelazione, ecco la spiegazione di questo! Noi stessi, che siamo cattivi, siamo dei papà buoni con i nostri figli!
Se loro ci chiedono un pane o un pesce, noi gli diamo quello che ci chiedono!
Non gli diamo una pietra o una serpe! Quanto più Dio che è il Padre buono di tutta l’umanità! (ver.11).
Il ver.12 dilata l’immagine: anche noi, che diamo ai nostri figli quello che ci chiedono, abbiamo bisogno di ricevere!
Questo insegnamento Gesù lo dice essere il contenuto, l’oggetto e il dono di tutta “la Legge e i Profeti”! Cioè tutta la rivelazione biblica che ha in Gesù la sua pienezza!
I vers.13-14, con un realismo rattristato e preoccupato, avvertono tutta la fatica e tutta la difficoltà di quelle azioni e di quelle relazioni belle e positive che prima Egli ha descritto con parole semplici e gioiose!
Il Vangelo è così! E’ semplice e gioioso, ma per gente come noi, cioè per tutta la gente, tutto questo è arduo e può sembrare impossibile!
Bisogna che sempre ci ricordiamo che la fedeltà evangelica non può essere una impresa nostra e solo nostra! E’ sempre dono di Dio!
E quindi non può essere vanto nostro, ma sempre commossa riconoscenza al Signore che è morto per noi, ci ha dato la vita e quindi il dono della vita nuova con Lui e in Lui!
Tutto è grazia!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.