19 Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; 20 accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. 21 Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. 22 La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; 23 ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!
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Ci sono opzioni e scelte affidate alla nostra responsabilità. Così, ai vers.19-20, la nostra scelta su dove “accumulare tesori”!
I tesori accumulati sulla terra sono esposti all’aggressione e al furto da parte delle tarme e della ruggine che “consumano”, o da parte dei ladri che “scassinano e rubano”. Sui tesori accumulati in cielo nulla possono né le tarme, né la ruggine, né i ladri. Dal Signore abbiamo ricevuto la straordinaria offerta del cielo (!!).
Accogliamo il dono della fede che Lui ci ha concesso.
Il nostro “cuore”, e cioè la nostra dedizione e la nostra dedicazione, dipenderà da questa nostra opzione fondamentale, che è di fatto l’accoglienza del dono di Dio.
Il grande interesse del nostro brano è questa divina capacità di intrecciare la nostra responsabilità con il dono che solo il Signore può offrire!
La vita cristiana è dunque la responsabilità di custodire e lasciar fiorire il dono ricevuto.
C’è dunque una nostra responsabilità, che è l’accoglienza del dono di Dio!
Tale accoglienza ci chiede di interpretare la nostra vita di figli di Dio come la custodia del dono ricevuto e la sua crescita.
Se il dono di Dio diventa veramente il grande tesoro per noi, dov’è il nostro tesoro, là sarà anche il nostro cuore! E’ quanto ascoltiamo dal ver.21!
Altissimo il dono del Signore: altissima la nostra responsabilità di custodia e di crescita!
La nostra vita è tutta riempita dal dono del Signore e dalla nostra responsabilità!
Al ver.22 entra in gioco una nuova immagine: l’occhio, che è “la lampada del corpo”!!
Come vediamo le cose, le persone, gli eventi, le gioie e le fatiche della vita?
Occorre un occhio “semplice”: il termine italiano comprende il significato di “sano”! Semplice significa uno sguardo che non si lascia ingannare e che non è “doppio” e cioè esposto a cambiamenti di prospettiva rispetto a tutto quello che ci è stato rivelato e donato!
E’ lo “sguardo” della fedeltà a quello che Dio ci ha donato.
Tale sguardo è esposto quindi anche a conseguenze negative: “… se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso” (ver.23), fino a conseguenze anche gravi: “… quanto grande sarà la tenebra!”.
La vita del discepolo è sempre affacciata e visitata dal dono del Signore, ed esposta alla prova e al peccato!
Noi non siamo dei “perfetti”, ma dei peccatori perdonati.
Conosciamo il male e conosciamo la potenza della misericordia del Signore!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il discepolo di Gesù rinuncia alla ricchezza. Noi, pur usufruendo “solo” di una pensione sufficiente, di un modesto conto in banca, di un piccolo risparmio per eventuali emergenze…, conosciamo bene l’ansia, la preoccupazione che tutto ciò, talvolta, genera. Abbiamo sperimentato che “dove è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”, la tua attenzione, il tuo pensiero. Ma qui Gesù ci fa una proposta meravigliosa: Accumulate tesori “in cielo”. La ricchezza “in cielo” è Dio stesso: è lui stesso il tesoro a nostra disposizione, la ricchezza cui possiamo attingere a piene mani. Dio, infatti, non vuole far altro che donarsi e riempirci di doni. Una cosa sola Egli ci chiede: che il nostro occhio sia “semplice”, non avido o invidioso, ma generoso, l’occhio di una persona pronta a condividere con gli altri, a dare generosamente, come generosamente ha ricevuto dal Padre.