7 Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8 Fate dunque un frutto degno della conversione, 9 e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10 Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.
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Farisei e sadducei, molto lontani tra loro nella loro interpretazione della vita di fede e delle sue conseguenze etiche, sono tuttavia entrambi lontani dalla profezia messianica di Giovanni Battista. E lo saranno in modo assoluto nei confronti del Vangelo di Gesù. Ma sono ugualmente lontani dalla più profonda e pura fede di Israele. Essi, infatti, sia pure con contenuti e criteri diversi, entrambi ritengono il rapporto con Dio un’impresa e una conquista umana e non il frutto prezioso del dono di Dio. E’ bene considerare con attenzione tale posizione, che anche noi cristiani siamo esposti ad assumere. La fede ebraico-cristiana tutto riceve e accoglie da Dio. La fede, appunto, è accoglienza del dono, e non conquista di un premio!
Il Battista coglie questo loro atteggiamento anche nei confronti della sua predicazione e del suo battesimo di conversione. Perché essi vi accedono? Per aggiungere devozione e osservanza alle loro devozioni e osservanze! Ma non è questo il “frutto degno della conversione” (ver.8) che Giovanni sta annunciando. Un frutto che non è un’ “aggiunta” alle pratiche già compiute, ma l’atteggiamento interiore di una conversione radicale per preparare e accogliere il dono messianico della salvezza! E’ la meravigliosa invocazione del Salmo 50(51),14: “Rendimi la gioia della tua salvezza”, che Girolamo, traducendo dall’ebraico, rende con “Rendimi la gioia del tuo Gesù”, perché il nome “Gesù” significa “Dio salva” o “salvezza di Dio”. Questa è “la conversione” che il Battista è stato mandato ad annunciare!
E non pensino dunque di poter vantare e rivendicare il loro legame con Abramo! La discendenza dalla fede del Patriarca non è un possesso o un diritto, ma è sempre puro dono di Dio che, proprio perché è dono, Dio lo può concedere anche alle pietre: “Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo” (ver.9). Tale è la potenza della misericordia divina! A tale misericordia , che avrà in Gesù il suo apice, bisogna “convertirsi”. Bisogna “convertirsi” a quello che noi certamente non possiamo fare e ottenere. Bisogna “convertirsi” al dono della salvezza. Tale è l’albero che dà buon frutto!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.