32 Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 33 Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. 34 In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 35 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
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E’ interessante l’esordio del nostro brano: non è la parabola a insegnare, come sembra più logico, ma è dalla pianta del fico che si impara la parabola! (ver.32). Ci invita a pensare che viviamo immersi nelle parabole che la natura e la storia ci insegnano. Ci avverte che forse abbiamo un modo molto superficiale di vivere e di vedere. Ci annuncia una grande armonia e corrispondenza tra la creazione, la storia, e la Parola e il Mistero di Dio!
Può essere un’immagine splendida della presenza e della potenza del Vangelo nella nostra vita: il Vangelo annuncia come già presente quello che ancora non sembra di vedere e di vivere. Il Vangelo ci invita a vivere secondo quella Parola che può sembrare non ancora presente nel mondo e nella storia. Purtroppo molte volte abbiamo ridotto il Vangelo a quello che è razionalmente vero e giusto! Non dobbiamo invece perdere la sorpresa, la meraviglia, la gratuità della vita nuova secondo il Vangelo che Dio ci dona nella Persona e nella Parola di Gesù!
In questo modo possiamo ora entrare nel ver.33 per chiederci che cosa sono “tutte queste cose”! Sono quelle che Gesù ci ha annunciate. Sono quelle che Lui ci ha indicate. Sono quelle che per noi non sarebbero “un annuncio”, se Egli non ci mostrasse il “segreto” che contengono e offrono. Possono essere una fatto della natura come in questa parabola del fico. Possono essere vicende della vita che portano in sé un significato profondo e nuovo che, da sola, la nostra ragione e la nostra esperienza non saprebbero cogliere.
Il ver.33 sembra voglia anche regalarci il significato “globale” delle parabole, che Gesù esprime dicendo: “Sappiate che Egli è vicino, è alle porte”! Non è più assente e lontano: è vicino! E noi siamo chiamati a vivere già ora quella presenza vicina! La vita cristiana è annuncio della vita nuova, che può sembrare molto lontana e del tutto contraddetta dalla realtà in cui siamo. Ma se questa stessa realtà la guardiamo e la viviamo secondo l’annuncio evangelico, ci svela e ci dona lo splendore della vita divina che ci viene donata. E questo anche quando la “parabola della vita” si presenta in modi che razionalmente potrebbero sembrare contrari!
Noi viviamo in “questa generazione” (ver.34)! Non c’è n’è un’altra! Passassero milioni di anni ancora, e dicono che è probabile, non ci sarà più una generazione “più avanti” di quella che ha ricevuto e riceve il Vangelo di Gesù. Se mai, si corre il rischio di arretrare da quella generazione di Cristo. Se mai, è necessario dire che siamo sempre inevitabilmente “in ritardo” rispetto alla generazione nuova annunciata dalla parabola del fico! Dunque, può senz’altro esserci “il moderno”. Ma non è detto che questo moderno sia veramente il “nuovo” che il Vangelo di Gesù ci dona anche oggi.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Secondo alcuni commentatori, la parabola che il fico ci fa capire è quella della vigna del cap. 20: alla fine il padrone affida la vigna ad altri contadini “che gli consegneranno i frutti a suo tempo”. L’albero del fico mette le foglie in ritardo rispetto ad altre piante; ecco perché quando spuntano le foglie si può dire che l’estate è vicina ed è ormai la stagione dei frutti. Le parole di Gesù, i suoi “segni”, il segno del Figlio dell’uomo ci dicono che è già il tempo di produrre e raccogliere i frutti del regno di Dio. – Un altro commento osserva che in ebraico (o aramaico, non ricordo bene) la parola estate è simile alla parola fine: il fico quindi ci suggerisce che la fine è vicina, che viviamo già il tempo conclusivo del Regno.