31 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: 32 Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Non è il Dio dei morti, ma dei viventi!». 33 La folla, udendo ciò, era stupita dal suo insegnamento.
Matteo 22,31-33

Mi sembra molto preziosa l’affermazione del ver.31, che con potente efficacia ci ricorda il grande evento del nostro incontro con la Parola di Dio!
Siamo invitati a leggere quello che ci è stato detto da Dio!!
Dunque, innanzi tutto, Dio che parla!
Dunque che si rivela!
Che stringe quindi una relazione con noi!
Egli, infatti, “ci parla”!!
Siamo ora invitati a leggere quello che ci è stato “detto da Dio”. Quando leggiamo questa Parola, noi “ri-attualizziamo” l’evento della Parola!
E’ un’esperienza diretta e reale! Il nostro “leggere” la Parola è in realtà l’evento e il dono di Dio che parla a noi che l’ascoltiamo!!
La Parola detta da Dio ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe, ora Dio la dice a me e a te che la leggiamo!
Tale è l’evento nel quale, per grazia di Dio, abbiamo la possibilità di entrare!
Non dice nulla del “capire”! Anche questo è molto importante!
“Capire” è un verbo che oso definire “troppo forte”!
“Ascoltare” è il verbo che la nostra fede ama affermare, sulla lunga strada che fin dagli antichi padri ebrei ci è stata donata e alla quale anche oggi siamo invitati!
“Ascolta, Israele!” è l’antico invito divino ad entrare nell’orizzonte della fede!
Vivere di questo “ascolto” è la vita della fede e nella fede!
Ogni volta che mi pongo in ascolto, per grazia di Dio, la sua Parola viene a me sempre nuova!
E’ antica e sempre nuova!
Per questo non posso mai possederla!
Se mai, posso sperare e chiedere che la Parola sempre più mi possegga!
Io non posso possederla! Posso incessantemente ascoltarla!
Ascoltarla è in certo modo ubbidirle! In un’obbedienza che sempre è in cammino, appunto perché la Parola stessa è antica e sempre nuova!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.