1 Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: 2 «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4 Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. 5 Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7 Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 8 Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. 10 Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
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Una parola più volte ripetuta sottolinea il tema privilegiato della parola che oggi il Signore ci regala: le nozze! E’ la grande immagine che accompagna tutta la profezia d’Israele: il rapporto tra Dio e il suo Popolo come una comunione nuziale. Ora tale comunione si compie con le nozze del Figlio!
Al ver.3 si dice che il re manda i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, che sono i figli della Prima Alleanza: “..ma questi non volevano venire”. Come nella precedente parabola dei contadini che devono consegnare i frutti della terra (Mt.21,33-46), il rifiuto degli invitati arriva fino all’uccisione dei servi mandati dal re! (ver.6).
Gli invitati, dice il ver.5, “non se ne curarono” e ognuno va a quello che gli interessa. Forse è un’allusione agli idoli che dominano e guidano la mondanità. L’invito viene dunque vanificato! Le note delle bibbie dicono che forse il ver.7 allude alla distruzione di Gerusalemme.
Ecco allora l’invito divino rivolto ad altri, dato che “gli invitati non erano degni” (ver.8). E’ l’amaro rifiuto di Gesù da parte del popolo, soprattutto dei capi del popolo della Prima Alleanza.
La festa che è già pronta viene dunque aperta a nuovi invitati: sono le genti di tutto il mondo! Una festa segnata dall’assoluta misericordia divina che non esclude nessuno dall’invito alle nozze. Anzi, l’accoglienza dell’invito è il cuore della nuova etica proposta a tutti: buoni e cattivi, anzi, “cattivi e buoni”, tutti sono invitati e tutti accolti! La sala delle nozze è piena! Che bellezza anche per me (e magari per noi), che sono cattivo, e così grato al Signore che mi ha invitato!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.