5 E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. 6 Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. 7 Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo! 8 Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. 9 E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.
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L’elezione divina per la piccolezza ha il suo evento supremo e la sua manifestazione gloriosa in Gesù e nella sua Pasqua!
Ogni piccolo “bambino” è quindi “segno” di Lui.
Per questo Gesù dice: “Chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me” (ver.5).
Tra questi “piccoli”, al ver.6, sembrano presenti in modo privilegiato i “piccoli che credono in me”! Dunque, il credente!
Forse, proprio perché è un “credente”, è un “piccolo”!
Scandalizzare questo piccolo credente significa allora aggredire, negare, umiliare e colpire la sua divina “piccolezza”!
Lo scandalo inflitto al credente è allora il male supremo!
Gesù, e la sua “piccolezza”, il suo farsi piccolo sino alla Croce, sono allora il cuore e il giudizio della salvezza!
“Guai al mondo per gli scandali” (ver.7)!! Il piccolo che sta pericolosamente navigando sul Mediterraneo diventa luogo ed elemento del giudizio divino!
Su questo si raccoglie il giudizio più severo del Signore.
Per questo ci è richiesta una “disciplina” severa e rigorosa, per il severo giudizio che dobbiamo esercitare su noi stessi.
Meglio privarsi di una mano che non sa accogliere o di un piede che fugge ed abbandona.
Meglio “entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco” (ver.9)!
Infatti, ogni “piccolezza” è segno e presenza del mistero del Signore e della sua Pasqua di amore e di salvezza!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
La mano rappresenta l’azione, il piede è simbolo del cammino e l’occhio indica il desiderio. Se la direzione non è quella giusta, si rischia il disastro. Ma qual è la giusta direzione del cammino? Gesù l’ha indicata nel brano di ieri con una parola impressionante: “Rendetevi tapini” per entrare nel Regno di Dio. Tapino è una parola che non usiamo più, ma ne capiamo bene il significato. Diventare come quel ragazzetto, quel garzone-servo, che ieri ci ha dato come modello. E’ la via della piccolezza e del servizio. Al contrario, seguire l’ambizione, cercare il prestigio personale… provoca lo scandalo, l’inciampo per gli altri membri della comunità (e per la società tutta): dovremmo trovare, nella comunità dei discepoli di Gesù, la comunione, la condivisione, il sostegno reciproco, l’impegno per la felicità degli altri.