24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25 Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26 Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Matteo 16,24-26

Mi affascina il legame tra la conclusione del testo di ieri e l’inizio del brano di oggi!
In forza un di severo ma anche affettuoso rimprovero, Gesù sgridava Pietro e gli diceva: “Va’ dietro a me Satana” (ver.23).
Oggi Egli dice ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me …” (ver.24).
In tal modo, l’incidente di Pietro ci conduce oggi a questa Parola che Gesù rivolge a tutti, e quindi anche a noi!
A ciascuno di noi: “Se qualcuno vuol venire dietro a me …”.
La stessa espressione che ieri rimproverava Pietro, oggi diventa invito e prospettiva offerta a tutti: andare, o venire, “dietro a Gesù”!
E quello che oggi ascoltiamo dal Signore non può essere che consentito e protetto dal dono di Dio: dal dono del suo Spirito!
Solo lo Spirito di Cristo apre la possibilità di fare e di vivere quello che da Gesù oggi ascoltiamo: “..rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (ver.24).
Questa è “la vita nuova che ci viene donata! Non è un’opera umana!
E’ la vita divina del Cristo donata a noi poveri peccatori!
Non è nell’orizzonte dell’umano né il rinnegare se stessi, né il prendere la nostra croce (che non può essere che partecipazione alla sua croce!), e dunque poterlo seguire!
Solo il nostro morire-risorgere in Lui ci consente questa “vita nuova” dei figli di Dio!
Mi sembra oggi inevitabile che quello che Gesù dice diventi domanda che ognuno di noi rivolge a se stesso: voglio io venire dietro al Signore prendendo la mia(!!) croce e seguendolo? Voglio io “perdere la mia vita” per causa di Lui? Sono prospettive che solo il dono di Dio, solo la vita nuova in Lui consentono!
Il ver.26 porta il discorso all’estremo: come ribattendo all’affermazione del ver.25 che prospettava l’ipotesi di perdere la propria vita per causa di Gesù, ora afferma: “Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?”
La vita la si deve perdere per il Signore, e non certo per guadagnare il mondo intero!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Straordinarie parole quelle di Gesù, che anche oggi ci sorprendono. Chi vuole salvare la propria vita la perderà, mentre chi vuole perderla per il Signore la salverà. Credo che ne abbiamo già fatto esperienza: impegnando la nostra vita per gli altri, ci siamo ritrovati più contenti, più realizzati. Abbiamo verificato che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Vivere per il Signore vuol dire essere discepoli secondo le beatitudini e secondo la parola d’ordine dell’amore e del servizio.