31 Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. 32 Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». 33 Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
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Le due immagini che oggi il Signore ci regala nel granello di senape (ver.31) e nel lievito (ver.33) mettono in evidenza la relazione stringente e preziosa tra piccolezza e grandezza, tra inizio e pienezza dell’evento divino della salvezza.
Tutto è peraltro donato alla condizione e alla vicenda dell’umanità che Dio incontra facendosi piccolo in Gesù fino alla Croce e per questo divenendo potente a trasformare e illuminare anche la condizione umana più piccola e più povera!
Per questo, “il regno dei cieli” è Gesù stesso, è la sua opera di salvezza che , contraddicendo ogni ambizione e ogni impresa dell’umano, rivela nel piccolo la grandezza divina dell’amore e l’evento salvifico di tutta la creazione e di tutta la storia!
Da Betlemme alla Croce il farsi piccolo di Dio nella persona e nell’opera del Figlio dona ai piccoli e ai poveri la via della salvezza!
Proprio perché “piccolo” come il granello di senape, Gesù può essere albero di accoglienza per tutti gli uccelli del cielo!
Proprio perché fa di Sé dono e potenza di salvezza per tutta la creazione e per tutta la storia Egli può donarsi e consegnarsi ad ogni creatura e ad ogni vicenda dell’uomo abitando e rigenerando tutto e tutti!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.