33 Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. 34 Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. 35 L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. 36 Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; 37 infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».
Matteo 12,33-37

Provo ad entrare nell’immagine dell’albero che oggi il Signore ci regala.
E lo faccio partendo in certo modo dalla conclusione alla quale mi sembra che Gesù ci voglia portare.
La distinzione contrastante tra albero buono e albero cattivo, e il suo sfociare rapido nel riferimento ai “cattivi” che siamo noi ai quali Egli si rivolge, ci mette davanti ad un interrogativo stringente: come ci sono i “cattivi”, sembra non siano previsti dei “buoni”!
Infatti, dopo quel “voi che siete cattivi” del ver.34, chi oserebbe pensare di poter essere tra i “buoni”? 0
Come si può concepire quell’ “uomo buono” che “dal suo buon tesoro trae cose buone” (ver.35)?
Da dove viene l’eventualità e la possibilità di tale bontà?
Ritengo che questo “buon tesoro” non possa essere che un dono ricevuto! Dunque, “una grazia”!
Dunque, “la grazia”! In assoluto, la grazia, e cioè il dono di Dio, e cioè il Signore Gesù, con il suo Vangelo e con la potenza divina del suo Spirito!
Questo è il dono supremo che il Padre vuole regalare a tutta l’umanità, a tutta la creazione e a tutta la storia!
“L’uomo buono” è il Nuovo Adamo, e cioè la umanità nuova, salvata e rigenerata da Gesù, il Nuovo Adamo!
Non è una “natura speciale”, ma non è neanche un “miracolo etico”, perché tutta la Bibbia parla di salvezza, di dono, di grazia!
Non è che l’umanità cattiva diventa buona con le sue forze e i suoi sforzi.
Se mai questo è il rischio del rigore morale dei farisei, e di ogni pretesa di rigore morale!
Allora sarebbe merito e conquista dell’uomo! Invece, appunto, è dono.
Ritornando dunque al nostro brano, possiamo arrivare alla conclusione che il dono ricevuto e custodito – e anche questa “custodia” è dono di Dio! – che è la presenza di Dio in noi, che è la presenza e la guida del suo Spirito, che abbiamo ricevuto il giorno del nostro Battesimo, e tante altre volte, è tale presenza che in certo senso “ci fa buoni”!
Da questo viene il miracolo della salvezza, e quindi il miracolo di questo “uomo buono”.
“L’uomo cattivo” è quell’umanità che in noi ha bisogno di essere salvata!
La storia della salvezza di tutta l’umanità è la storia di questo dono che Dio vuol fare a tutti e a ciascuno.
Personalmente ritengo, ma voi non fidatevi di me (!), che tale dono Dio lo voglia fare a tutti!
Personalmente credo che ce la farà!
E a Lui piace non solo fare il suo dono a tutti, ma anche farne una misteriosa “avventura” di ciascuno e di tutti!
E non chiedetemi quale sia la sorte di Hitler! Mi basta custodire con tremore una speranza per me.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.