15 Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti 16 e impose loro di non divulgarlo, 17 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
18 Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. 19 Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. 20 Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; 21 nel suo nome spereranno le nazioni.
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Passaggio molto prezioso nel nostro cammino nel Vangelo secondo Matteo, questo brano ci porta oggi a considerare tutte le grazie più o meno “segrete” che abbiamo ricevuto dal Signore. Solo Matteo, tra gli Evangelisti, porta questa citazione del Primo canto del Servo dal Libro di Isaia 12,1-4, e lo pone come profezia e come compimento di questo ministero di Gesù compiuto “in disparte”: “Egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo” (alla lettera direbbe che impone di non essere conosciuto-riconosciuto).
Nello stesso tempo, si raccogli intorno a Lui non solo gente del popolo, ma anche “le genti”, citate come “nazioni” al ver.18 e al ver.21. Sembra che in tal modo la profezia citata metta in rilievo la tensione tra l’opposizione degli ambiti ufficiali di Israele, e la prospettiva universale del ministero di salvezza del Signore! Secondo questa citazione, Gesù non solo guarisce, ma anche insegna: “Annuncerà alle nazioni la giustizia”, cioè la relazione salvifica che in Gesù Dio stabilisce con tutta l’umanità. Tutto questo si compie in grande riservatezza (ver.19) e in assoluta umiltà e mitezza (ver.20). Credo che ognuno di noi abbia esperienza di questa potenza umile e nascosta con la quale il Signore ci ha cercati e salvati.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
È per me di grande consolazione la conferma che Gesù, nel far trionfare anche in me e per me la Sua giustizia, ha riguardo e misericordia del mio essere canna incrinata e fiamma smorta: debole e fragile.
Mi pare anche molto bello e importante, soprattutto nella situazione di questi mesi, che Matteo ci ricordi che c’è chi, a dispetto dei potenti di questa terra, annuncia la giustizia a tutte le nazioni, e che questo annuncio è l’unico che può generare una fondata speranza. Lo stile è però molto differente da quello a cui siamo abituati: senza contestazioni, senza urla e senza ricercare il consenso delle piazze. Questa giustizia, questa salvezza e questa guarigione sono veramente per tutti.